TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Conosciamo e crediamo

 

Esegesi dell'Antico Testamento

 

Piccola storia di Israele

 
Anno (ca.) Argomento

Periodo

Riassunto

 
1500-1300 I Patriarchi PERIODO PREMONARCHICO

     All’inizio di Israele non c’è quindi un gruppo etnicamente omogeneo anche se in maggioranza erano probabilmente aramei. Gli israeliti prima di diventare sedentari, erano dei nomadi che si fermavano solo temporaneamente nel territorio di uno stato. Erano nomadi con bestiame minuto (pecore, capre ecc..), che vivevano in territori semideserti.  I patriarchi non sono figure leggendarie, sono persone storiche anche se diverse da come appaiono nella Genesi. L’esistenza storica dei patriarchi non può essere messa in discussione. Ci sono stati comportamenti primitivi che si sono mantenutinell’epoca successiva, come la circoncisione,  e altri che invece sono scomparsi.

      I patriarchi veneravano El il Dio supremo del phanteon cananeo, il loro era un monoteismo pratico non teorico, adoravano solo il loro Dio, ma non pensavano fosse l'unico esistente, esistevano gli altri ma il loro era il più forte, un Dio geloso, quindi dovevano adorare solo Lui.

       L’ingresso a Canaan non avvenne ad opera dell’intero popolo sotto una guida unitaria, ma delle varie tribù. I clan dei patriarchi probabilmente iniziarono a stabilirsi nella terra di Canaan già nel secolo XIV a. C. L'uscita dall'Egitto in realtà è stata vissuta solo da una piccola parte del futuro popolo di Israele ma poi la tradizione ha riferito questi avvenimenti all'intero Israele

       Nonostante la colonizzazione sia stato un’avvenimento di grande rilevanza non è stata una campagna militare, infatti la regione era prevalentemente poco abitata, quindi ci furono soltanto piccoli scontri, si stabilivano tra i centri indigeni.

1500-1300 La religione dei Patriarchi
1350-1180 Uscita dall'Egitto ingresso a Canaan
1200-1180 La formazione di Israele
1030-1010 Saul PERIODO MONARCHICO

     Il periodo dei giudici giunge alla fine davanti al problema dei Filistei, organizzati già in maniera monarchica e quindi già avevano quella stabilità che ora serve agli israeliti per contrastarli e per questo motivo Saul si nominò re. La monarchia ebbe una grande rilevanza militare, economica e culturale, ma diede anche l’impulso per un rinnovamento della religione di Jahvé.

     Saul non riuscì a respingere i filistei ci riuscirà David invece che conquisterà anche Gerusalemme e ne farà il centro di Israele e questo sarà importantissimo per il futuro d'Israele. David non si pronunciò sul suo successore, e anche durante la vita i figli lottarono tra di loro per l’eredità. Poi infine con un intrigo, in cui intervennero la madre e il profeta Natan, Salomone fu nominato re. Salomone non riuscì a tenere insieme il Regno di David.

      Salomone ebbe la legittimazione divina che però si riferiva solamente alla sua persona, quindi doveva essere rinnovata o ampliata per i suoi successori. Nel periodo di Salomone probabilmente non ci furono guerre, anche se alcuni gruppi all’esterno si sottrassero alla supremazia israelitica. Con la costruzione del tempio e del palazzo reale nella stessa città circondate da un muro, Jahvé fu dichiarato divinità ufficiale e Gerusalemme fu dichiarata il principale luogo di culto. In politica estera Salomone scelse la strada dei matrimoni politici, divenne sua moglie una principessa egiziana e per lei Salomone costruì un palazzo. Un gran numero delle sue mogli adorava dei stranieri e mantennero questo culto anche a Gerusalemme e a quanto pare permise la costruzione di santuari per altri dei (1 Re 11,7). In seguito Salomone fu rimproverato per questo fatto.

1010-970 David
970-931 Salomone
931-722 La divisione del Regno FASE MEDIO MONARCHICA

      Con la morte di Salomone i regni vengono scissi nel 931 a.C. il popolo ebraico si era diviso in due stati: a Nord il regno di Israele, con capitale Samaria, e a Sud il regno di Giuda, con capitale Gerusalemme. I due regni hanno una durata differente. Il regno del nord dura fino al 722 a.C. e si succedono 20 re appartenenti a 10 famiglie o dinastie diverse. Il regno di Giuda dura invece fino al 586 a.C. ed è dominato sempre da re della dinastia davidica, eccetto il periodo dove regna Atalia, figlia del re del Nord. Il regno di Giuda probabilmente riesce a vivere di più grazie al suo isolamento.

        La monarchia ebbe un ruolo particolare per Gerusalemme che divenne il centro, il culto di Jahvè ebbe qui il suo centro e l'importanza della capitale del Regno crebbe. A volte alcuni re furono accusati di far entrare e permettere il culto di altre divinità, ma talvolta furono costretti dalle situazioni come sotto la dominazione assira. Contrariamente ai molti popoli vicini, il re non era visto come una divinità, il suo incarico era visto come un incarico divino.

1010-722 La monarchia in Israele
687-642 Il Regno di Manasse SPLENDORE E FINE DELLA MONARCHIA

      Sotto Manasse, re di Giuda si vide l'introduzione di culti assiri non jahvistici, questo era a casa del dominio assiro, regnò in un periodo di forte resistenza che poi sfociarono nelle riforme di Giosia. Questo farà si che nei testi bibblici verrà visto come un re empio. Morto Manasse sale al trono il figlio Amon a lui vengono attribuiti gli stessi errori del padre, fu assassinato probabilmente da coloro che volevano tornare al culto puro di Jahvè. Gli assassini però vennero puniti e al posto di Amon fu messo Giosia, figlio di Amon, il più importante sovrano di Giuda dopo Davide.

      L'impero assiro crollò rapidamente poco dopo aver raggiunto l'apice della sua potenza. La sua forza venne meno improvvisamente e cadde preda degli attacchi esterni. L'indebolimento del potere assiro rende possibile un periodo pieno di rinnovamenti. e l'epoca di Giosia sarà importantissimo in campo politico per le sue conquiste arriva a conquistare tutti i territori di Giuda e del Regno del Nord, ricostruendo così il regno davidico. Giosia realizza inoltre la centralizzazione del culto a Gerusalemme una riforma che guiderà tutta la storia futura. Importante inoltre il ritrovamento del rotolo della legge identificabile con il deuteronomia. Giosia pretende che questo risalga a Mosè.

         A Giosia nel 608 successe Ioacaz, che il faraone sostituì subito con il fratello Eliakim, che regnerà con il nome di Ioiakim. Si alleò all'Egitto contro i babilonesi, e fu ucciso, forse proprio per far si che la guerra terminasse. Il figlio Ioiakin resistette solo tre mesi, poi venne deportato e venne messo come regente Sedacia, altro figlio di Giosia. Sedacia contro il parere di Geremia formò una coalizione antibabilonese, fu accecato e deportato a Babilonia, i suoi famigliari furono uccisi. La città di Gerusalemme fu saccheggiata, la classe dirigente deportata.

642-609 Il Regno di Giosia
608-586 Dopo Giosia
586-546 L'esilio DAL DOMINIO BABILONESE A QUELLO ROMANO

      Con la fine di Giuda c'è anche la fine dell'indipendenza politica, che anche se era limitata in passato almeno c'era e dava qualche speranza di riavere l'indipendenza. I deportati erano trattati molto bene ma erano lontani dalla terra santa, da Gerusalemme in un luogo impuro. Sia Geremia che Ezechiele cercano di mantenere viva la speranza di riavere la propria terra, ed Ezechiele avvia addirittura un programma di ricostruzione del tempio e del suo culto. In patria invece si fa sentire di più la distruzione del tempio, anche se la situazione non era così negativa, il Tempio non era completamente distrutto, alcuni si rifugiarono in Egitto andando in Esilio volontario. L'esilio venne interpretato come una punizione di Jahvè che intende educare il suo popolo continuamente infedele.

      L'impero neobabilonese non durò a lungo. Ciro conquistò il regno medo e fu eletto re dei Medi e dei Persiani e assunse il governo del grande impero iraniano. I giudei vedevano a tutto ciò con speranza, una speranza di liberazione e così fu Ciro entrò in Babilonia da liberatore. Ciro rispettò le tradizioni dei popoli sottomessi e consentì agli esiliati di tornare in Israele e diede l'ordine della ricostruzione del Tempio e le spese sarebbero state coperte dai fondi pubblici. Ciro venne visto come un'inviato di Dio. Coloro che erano rimasti a Gerusalemme non si dedicarono molto alla ricostruzione, pensavano più che altro alle loro case, non era più forte la loro fede in Jahvè e furono proprio coloro che tornavano dall'esilio ad aver mantenuto questa fede viva in Jahvè. Il 490 segna l'avvento di una nuova grande potenza che può rivaleggiare con i persiani: la Grecia. Con Neemia si iniziò finalmente a ricostruire il Tempio, a questo si dedicarono solo i giudei puri.

      Nel 333 a.C. Alessandro Magno sconfigge Dario III nella battaglia di Isso, in Siria. Il dominio persiano era finito, i samaritani avrebbero chiesto ad Alessandro Magno la costruzione di un Tempio a Gariz, costruzione concesso, questo in polemica con la centralizzazione del culto a Gerusalemme. Alessandro venne visto come un nuovo Ciro, sottomette pacificamente i giudei. Alessandro sognava un mondo formato da una sola grande città dove i cittadini erano riuniti, sotto la stessa legge divina, dall'Amore. Alessandro Magno morì nel 323, e si aprì il problema della successione. I figli ancora piccoli furono affiancati da quattro generali detti diadochi. I figli furono uccisi probabilmente dagli stessi diadochi, ognuno dei quali tenne ciò che aveva e fondò una dinastia.

       I Seulecidi che governarono la Palestina non durarono a lungo. Già dopo una generazione scoppiò il grande conflitto tra questa potenza e la comunità religiosa di Gerusalemme. Ci si litigò la carica di Sommo Sacerdote pagandola anche. La potenza romana intanto iniziava a farsi sentire e a bussare alle porte. I Seleucidi strinsero ancora più la corda a causa delle  battaglie contro romani e tolomei, i soldi li prendevano dai popoli sotto il proprio dominio. Fino a che decisero di entrare anche nei riti giudaici, presero degli oggetti dal Tempio entrando persino nel santuario, cosa che sicuramente ai giudei più puri non piacque. Antioco IV mandò poi a saccheggiare Gerusalemme, voleva creare un sol popolo tra tutte le sue genti e quindi dovevano sparire le tradizioni particolari così toglie tutto ciò che era stato concesso ai giudei, sabato e circoncisione compresi, fece costruire templi pagani e obbligava i giudei a offrigli sacrifici. Questa situazione non poteva essere accettata e Mattatia guidò la rivolta, a Mattatia succederà Giuda che riporterà molti successi, finchè viene battuto a Bettleme e Gerusalemme assediata firma la pace. Dopo la pace Giuda tornerà a combattere fino a che non perde nuovamente e viene ucciso. Gionata, il fratello ne prende il posto. In questo periodo nacquero i farisei e i primi contrasti con i sadducei. Nel 63 i romani conquistarono Gerusalemme.

562-404 I persiani e il ritorno dall'esilio
333-198 Conquista macedone dell'Oriente
189-63 Insurrezione Maccabea
63 a.C.

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39 d.C.

Dominazione Romana DOMINAZIONE ROMANA

      Nel 63 a.C. Pompeo entra a Gerusalemme, i romani preferiranno non governare direttamente su Gerusalemme. Vennerò rinnovati i diritti di libertà di culto e il giudaismo viene a trovarsi sotto la protezione di Roma. Nel 47 a.C. fu nominato il primo procuratore Antripatro, convertito all'ebraismo ma considerato comunque uno straniero. Erode il Grande alla morte del Padre Antripatro governò tutta la Palestina, famoso per la sua crudeltà, importante forse anche in quel periodo per ottenere il controllo della situazione, fu colui che realizzò la strage degli innocenti alla nascita di Gesù. Fu odiato dagli ebrei. Alla sua morte il Regno fu diviso tra i suoi tre figli: Archelao, Filippo ed Erode Antipa, colui al quale Pilato mandò a giudicare Gesù e colui che prima di questo aveva voluto la morte di Giovanni Battista.

      Alla morte di Erode il Grande parte del Regno viene data al figlio Archelao, questi però fu molto crudele contro il popolo e Augusto nel 6 d.C. lo sostituì con un procuratore, quindi la Giudea sarebbe stata direttamente gestita da Roma. Pilato ebbe questa carica nel 26, dopo altri quattro procuratori. La situazione personale di amministratore di Pilato ben si accorda con la sua esitazione nel prendere una posizione precisa nel processo di Gesù in quanto evidentemente egli teme comunque di sollevare tumulti e si trova a dover giudicare una situazione religiosa di cui non ha alcuna competenza.

      Dopo Pilato per decisione di Roma si tornò ancora a nominare un re e si nominò Erode Agrippa che riuscì a mantenere la situazione abbastanza calma e ottenne tutto il territorio di Erode il Grande. Alla sua morte il regno non passò al figlio, ma alla diretta amministrazione romana, sino a chè nel 50 d.C. passa al figlio Agrippa II.

      La situazione continuò sempre più a degenerare in scontri, rivolte, assassini politici fino a che nel 66 d.C. l’odio della popolazione giudaica giunse all’esasperazione. Gli ambienti moderati e il sommo sacerdote consigliano la moderazione, ma scoppia la rivolta, il procuratore si ritira a Cesarea e Gerusalemme è in mano agli insorti. Nel 67 d.C. tutta la Galilea è nuovamente sotto il controllo di Roma. Le rivolte continuano, i rivoltosi si stabiliscono nell'area del Tempio, così nella pasqua del 70 Tito, figlio di Vespasiano avanza verso Gerusalemme, abbatte le mura del Tempio e il Tempio stesso. Un gruppo di irrudicibili resistettero ancora per tre anni nella fortezza di Masada. Scomparvero i sadducei, ma i farisei guidano la ricostruzione della comunità, acquistano importanza gli scribi e la sinagoga vista come piccolo santuario. Sotto l'imperatore Adriano nel 132 esplose ancora una rivolta guidata da un personaggio di cui abbiamo scarsa conoscenza, Simon Bar Kokba. A questo punto Roma fonda sulle rovine di Gerusalemme la Colonia Aelia Capitolina, che diviene una città ellenistica, e soprattuto non ebraico, in cui i giudei non erano accolti.

26-36 Ponzio Pilato
39-53 Dopo Gesù
66-132 La fine della Giudea
 

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