Dominazione Romana |
Nel 63 a. C. le legioni romane, sotto la guida di Pompeo, entrarono in Gerusalemme: per il perdurare delle guerre civili e per motivi politici Roma preferì però non governare direttamente. Nel 48 a.C. Pompeo è ucciso in Egitto. Nella lotta per il potere Cesare rimase il vincitore. Rinnovò i diritti già attribuiti alla comunità cultuale di Gerusalemme, accanto all’ufficio del sommo sacerdote pone il procuratore della regione, che tutela gli interessi dell’impero romano. La libertà di culto è assicurata anche a tutte le comunità giudaiche dell’impero. Il giudaismo viene a trovarsi sotto la protezione di Roma. Nel 47 a. C. per decisone di Giulio Cesare fu nominato il primo procuratore: Antipatro. Questi era un Idumeneo (un popolo della regione) il quale però si era convertito all'ebraismo: tuttavia è chiaro che si trattava di una conversione di opportunità politica e comunque era considerato uno straniero che governava in nome di stranieri: pertanto egli e tutta la sua dinastia ebbero sempre la opposizione implacabile dalla parte più intransigente dei Giudei che avrebbero desiderato un membro della famiglia nazionale degli Asmonei che invece naturalmente non erano graditi a Roma. Ai suoi figli affidò l’amministrazione della Giudea (Fasael) e della Galilea (Erode). Con l’assassinio di Cesare nel 44 a.C. si crea una situazione di instabilità e disordini nell’impero. Erode il Grande figlio di Antipatro governò tutta la Palestina dopo la morte del padre, prima per incarico di Antonio e poi di Augusto al quale prontamente era passato dopo la sconfitta del primo a Farsalo. Governò dal 40 al 4 a. C.: pertanto durante la nascita di Gesù, infatti la data di nascita di Gesù deve essere retrodadata di alcuni anni (6 a.C.). Viene citato nei Vangeli per la " Strage egli innocenti" che avrebbe operato per timore della nascita di un pretendente al trono. Ha assunto quindi nell'immaginario collettivo la figura della malvagità più efferata. Anche le fonti non cristiane lo dipingono di carattere sospettoso e crudele: non esitò a fare uccidere chiunque gli si opponesse o fosse solo sospettato di farlo e anche molti membri della sua famiglia furono assassinati da lui. Giuseppe Flavio racconta che ordinò che alla sua morte fossero uccisi tutti "i prigionieri nello stadio " (si trattava presumibilmente di sospetti oppositori) affinché, anche non volendo, ogni famiglia ebrea piangesse della sua morte e non ne se rallegrasse. Nessuna fonte non cristiana cita l'episodio della strage degli innocenti: il fatto si inquadra però perfettamente nel carattere del personaggio. Tuttavia va rilevato che le circostanze richiedevano un personaggio di tale energia e crudeltà: egli doveva governare senza una legittimazione, tra la ostilità del popolo, una ridda di pretendenti e soprattutto mantenere la fiducia di Roma dalla quale poi dipendeva alla fine il suo potere. Mise sullo stesso piano di parità gli Ebrei e i Greci, fu appunto odiato dagli Ebrei per la sua violenza e per la sua origine idumea, mentre la parte greca della popolazione era a lui più favorevole. Egli fece anche ampliare il Tempio (forse nella speranza di placare un pò i più religiosi) ampliando l'area sacra e facendola circondare di mura: a questi spazi si riferisce l'episodio evangelico della cacciata dei mercati dal Tempio: questi certamente non entravano nel Tempio vero e proprio (interdetto a tutti, tranne a pochissimi sacerdoti per soli motivi di culto, come era in uso nell'antichità) ma nel recinto circondato da mura : era uso generale che al di fuori dei templi si tenessero mercati, nell'antichità come anche in tempi medioevali e moderni: generalmente i santuari cristiani avevano e spesso hanno ancora una fiera al loro esterno. Promosse inoltre l’autonomia delle comunità sinagonali e prestò attenzione alla parte greca del suo regno: ricostruì la città di Samaria chiamata Sebaste in onore dell’imperatore Augusto (sebastoj = Augustus); provvide a ricostruire e abbellire la città portuale che prenderà il nome di Cesarea; Costruì la fortezza di Masnada sulla costa occidentale del Mar Morto; a Gerico fece costruire un castello per l’inverno; a Gerusalemme fu ricostruita la fortezza Atonia, vicina alla spianata del Tempio. Verso la fine del suo regno nacquero Giovanni Battista e Gesù di Nazaret (Mt 2,1; Lc 1,5). Alla morte di Erode il regno è diviso tra i tre figli secondo il testamento ratificato da Augusto:
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