Piedi trafitti |
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Dato Comune |
In un ossario scoperto nel 1968 a Giv'at ha-Mivtar, furono ritrovati alcuni scheletri, tra questi ce n'è uno che ha subito la crocifissione. E purtroppo qui finisce il dato comune in quanto anche le misure cambiano, secondo Papini il chiodo di ferro era lungo 11,5 cm e munito di un tassello di legno d'ulivo sotto la testa e con la punta ricurva, secondo Pierluigi Baima Bollone il chiodo era invece di 17-18 cm. | ||
A Favore dell'autenticità |
(1)
In poche parole tutto il contrario di quello che vedremo affermare a Carlo
Papini.
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Contro l'autenticità |
Secondo Papini come si vede anche dall'immagine sopra le gambe erano divaricate, poste l'una a destra e l'altra a sinistra della trave verticale (stipes), ed ognuno dei piedi era inchiodato con due diversi chiodi lateralmente al palo. il tassello di legno sotto alla testa dei chiodi aveva la funzione di impedire al condannato di liberare i piedi. Insomma la conclusione a cui arriva Papini è che nessuno di questi dati coincide con la Sindone.(3) |
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Alla ricerca della Verità |
Trovare la verità in queste posizioni così contrastanti rimane difficile, e anche realizzare una sintesi. Questo dovrebbe mostrarci come fare scienze e storia senza precomprensioni è molto difficile e come queste rischiano a volte di influenzare i risultati. Servono sicuramente ricerche ulteriori che mi impegno a fare (il vostro aiuto è sempre gradito), per ora le posizioni sono assolutamente contrastanti e si vede chiaramente dalle conclusioni finali che traggono Bollone e Papini, secondo il primo questi ritrovamenti danno ragione alla Sindone, secondo il secondo la sconfessano. Si deve forse evidenziare la ricerca più recente di Papini rispetto a quella di Bollone, ma mi sembra onestamente che qui ci sia anche un problema di interpretazione e non solo di dati aggiornati in possesso dell'uno o dell'altro. Non sono d'accordo praticamente su niente, a partire dalla lunghezza del chiodo, per terminare sul modo della crocifissione, addirittura secondo Baima Bollone i chiodi sono stati chiaramenti fatti entrare nel polso, secondo Papini invece i segni sul polso non sono di origine traumatica. | ||
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(1) Pierluigi Baima Bollone, L'impronta di Dio, Milano: 1985, pp. 184-185 (2) Carlo Papini, Sindone una sfida alla scienza e alla fede, Claudiana Editrice, Torino:1998, p.84 (3) Carlo Papini, Sindone una sfida alla scienza e alla fede, Claudiana Editrice, Torino:1998, p.84 |