TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Le mie testimonianze

 

Dio esiste

 
 
La nostra risposta è si senza condizioni naturalmente, perchè crediamo nel vangelo e nel messaggio di Cristo ma cerchiamo un attimo di vedere se ci si arriva anche con la ragione a questo punto, aiutandoci anche con grandi autori cristiani.

Dio esiste?

Quando noi vediamo una qualsiasi cosa (un palazzo, un computer, una macchina) capiamo subito che qualcuno deve averla costruita, tutto ha una causa, ogni cosa. Quando vedo la bellezza della natura come faccio a non pensare che qualcuno abbia creato tutto ciò? E anche se la natura fosse stata creata da degli eventi casuali, chi ha creato questi eventi casuali? Ci dev'essere sicuramente una causa prima! Infatti risalendo di causa in causa ci deve essere per forza qualcosa che non è stata creata. Infatti se la causa di tutto fosse stata creata, questa cosa a sua volta dovrebbe essere stata creata da un altro e ancora fino all’infinito, cosa che è impossibile perché non esisterebbe a questo punto la prima causa e neanche tutto quello che in realtà vediamo esistere intorno a noi e in noi. Non solo, la perfezione del creato non può non far pensare a un'intelligenza creatrice, pensate alla perfezione di ogni singolo essere umano e di tutta la natura e il modo in cui tutto funziona in armonia? Può veramente essere frutto del caso?

A sostegno: San Tommaso

"Troviamo nel mondo sensibile che vi è un ordine tra le cause efficienti, ma non si trova, ed è impossibile che una cosa sia causa efficiente, ma non si trova, ed è impossibile che una cosa sia causa efficiente di se medesima: perché altrimenti sarebbe prima di se stessa, cosa inconcepibile. Ora un processo all’infinito delle cause efficienti è assurdo […], eliminata la causa è tolto anche l’effetto: se dunque nell’ordine delle cause efficienti non vi fosse una prima causa, non vi sarebbe neppure l’altra, né l’intermedia […] Dunque bisogna emettere una prima causa efficiente che tutti chiamano Dio."[1]

La quinta via si desume dal governo delle cose. Noi vediamo che alcune cose, le quali sono prive di conoscenza, cioè i corpi fisici, operano per un fine, come apparisce dal fatto che esse operano sempre o quasi sempre allo stesso modo per conseguire la perfezione: donde appare che non a caso, ma per una predisposizione raggiungono il loro fine. Ora ciò che è privo d'intelligenza non tende al fine se non perchè è diretto da un essere conoscitivo e intelligente, come la freccia dell'arciere. Vi è dunque un qualche essere intelligente, dal quale tutte le cose naturali sono ordinate a un fine: e quest'essere chiamiamo Dio.” [2]

Giovanni Paolo II

attraverso il creato gli " occhi della mente " possono arrivare a conoscere Dio[3]

Sapienza

Dalla grandezza e bellezza delle creature, per analogia si conosce l’autore[4]

Si ma le cose intorno a noi potrebbero essere prodotte da noi?

E' un idiozia e ce ne rendiamo conto subito! Noi siamo sicuri che esistono cose fuori da noi, ma alcuni filosofi l'hanno messo in dubbio. Ma c'è qualcosa di vero in tutto ciò. Se noi ci riflettiamo bene, noi non possiamo sapere se qualcosa esiste veramente fuori da noi, noi possiamo semplicemente sapere che lo percepiamo. Inoltre quando le percepiamo scopriamo che a volte le intendiamo in modo diverso. Ad esempio io posso considerare caldo qualcosa che per te è tiepido, io posso vedere rosso qualcosa che un daltonico vede verde. Certo tutto ciò non può far arrivare a dire che noi creiamo le nostre percezioni, in quanto comunque le nostre percezioni hanno una certa oggettività. Infatti se io posso vedere in modo diverso da te dei particolari secondari come il colore, o il caldo e il freddo, vedo che quella cosa calda o fredda è una cosa, esiste, sia per me che per te. Dal momento che una stessa cosa la vediamo tutti situata in uno spazio, questa cosa deve esistere per forza in senso oggettivo, altrimenti vorrebbe dire che tutti soggettivamente percepiamo in maniera uguale la realtà. Se io vedo qui davanti a me un computer e lo vede anche mio padre, mia madre, e qualunque altro uomo questo computer deve esistere fuori di noi, altrimenti come mai vedremmo tutti la stessa cosa? Però in fin dei conti potremmo pensare che tutto sia immaginato da noi, anche gli altri intorno a noi e con Cartesio mettere in dubbio tutto, ogni cosa. Ma è proprio qui che Cartesio dà una risposta agli scettici, infatti, anche se tutto fosse una nostra creazione (cosa comunque assurda e impensabile), non posso mettere in dubbio me stesso, almeno mentre penso. Nel momento che penso so che c'è qualcosa che pensa e anche se questa cosa che pensa mette in dubbio ogni cosa fuori di lei non può mettere in dubbio se stesso. Da questo punto qui comunque serve Dio. Infatti qualcuno deve avermi per forza creato, e poi come ci dice Cartesio noi abbiamo in noi l'idea di Dio come perfetto e infinito, ora come può un essere imperfetto avere idea del perfetto? (Che noi siamo imperfetti non c'è dubbio, infatti non possiamo fare ogni cosa, abbiamo tanti limiti, tant'è vero che siamo esseri finiti e non eterni) e se noi ci fossimo autocreati perchè non ci siamo creati perfetti avendo in noi l'idea dell'essere perfetto? Anche da questa parte si dimostra che non è pensabile la non esistenza di Dio.

 A sostegno: Cartesio

"Ma subito dopo mi accorsi che mentre volevo pensare, così, che tutto è falso, bisognava necessariamente che io, che lo pensavo, fossi qualcosa.”[5]

se dipendessi da me, non dubiterei, né proverei desideri, né in ogni modo mi mancherebbe qualcosa; infatti mi darei tutte le perfezioni delle quali è in me qualche idea, e così per me stesso sarei Dio.[6]

Ma forse quell'ente non è Dio, e sono stato fatto o dai miei genitori, o da qualsiasi altra causa meno perfetta di Dio. Eppure, come ho già detto, è chiarissimo che almeno tanta realtà vi deve essere nella causa quanta c'è nell'effetto; e quindi dal momento che sono una cosa che pensa, e che ho in me una qualche idea di Dio, qualunque causa infine venga attribuita alla mia natura, debbo ammettere che anche essa sia una cosa pensante, e che abbia l'idea di tutte le perfezioni che attribuisco a Dio. Di nuovo quindi si può investigare riguardo ad essa, se sia causata da se stessa o da un'altra causa. Se è causata da sé, è evidente da ciò che abbiamo detto che essa stessa è Dio, poiché certo, dal momento che ha la capacità di esistere di per se stessa, al di fuori di ogni dubbio ha anche la forza di possedere in atto tutte le perfezioni di cui ha in sé l'idea, cioè tutte quelle che concepisco essere in Dio.[7]

Certo non c'è da stupirsi che Dio, creandomi, mi abbia immesso quell'idea, perché fosse come un sigillo impresso dall'artefice alla sua opera; e neanche è necessario che quel modello sia qualcosa di diverso dalla stessa opera.[8]

 

 

Ok! Ma se invece tutto fosse frutto del caso? in fondo la scienza teorizza cose come il Big Bang.

Prima di tutto c'è da differenziare la teoria da un risultato scientifico. Questa teoria, come anche quella di Darwin e altre, sono semplicemente teorie, che potrebbero o non potrebbero essere vere, in realtà non esistono prove. Per quanto riguarda la creazione l'uomo non ha risposte e non sa scientificamente come sia andata. Comunque anche se si scoprisse con certezza che le cose sono state create dal Big Bang, ciò non negherebbe Dio, infatti qualcuno deve pur aver creato questo Big Bang. Se io ad esempio sego un albero e va a finire su una casa, se qualcuno scopre che la distruzione della casa è colpa dell'albero ciò non nega il fatto che una mente abbia fatto cadere l'albero per creare ciò. Allo stesso modo, se sparo con una pistola, una volta che l'agente di polizia scopre con che tipo di pistola ho sparato, non credo che si fermi nelle indagini perché sa benissimo che qualcuno ha dato un comando a quella pistola per sparare. Ora che questo nostro mondo sia frutto del caso è veramente insostenibile, infatti questo mondo manifesta un ordine che solo un Intelligenza può dare, se noi pensiamo alla perfezione di ogni singola cosa. Possiamo pensare alla cosa più vicina a noi: noi stessi, siamo così perfetti, il nostro organismo funziona in un modo che veramente difficilmente si potrebbe credere non essere stato creato da qualcuno. Trovare delle cause non vuol dire che non esista una Causa prima che ha fatto in modo che potessero esistere tutte le altre cause. Inoltre si vede che ogni cosa è rivolta a un fine come fa notare giustamente San Tommaso. La natura e  tutti gli esseri che non hanno libera intelligenza sembrano tutte orientate verso un unico fine. E in realtà come fa notare San Tommaso, anche ogni uomo vuole l'unico fine anche se avendo il libero arbitrio può decidere se seguirlo oppure no, però questo discorso può essere approfondito avanti.

a sostegno: San Tommaso

"Noi vediamo che alcune cose le quali sono prive di conoscenza, cioè i corpi fisici, operano per un fine come appare dal fatto che esse operano sempre o quasi sempre allo stesso modo per conseguire la loro condizione migliore; donde appare che non a caso ma per una predisposizione raggiungono il loro fine"

Ma noi siamo veramente capaci di uscire da noi stessi, di dire qualcosa di oggettivo?

E qui sale in cattedra un'altra dimostrazione dell'esistenza di Dio, quella di Sant'Agostino. Noi infatti arriviamo a delle verità eterne, immutabili, uguali per tutti, oggettive, un esempio sono le verità matematiche (2 + 2 = 4) sono verità eterne che quindi non possono essere create da noi che siamo finiti. quindi se esistono verità fuori di noi deve anche esistere la Verità e colui che fa si di illuminare la nostra intelligenza in modo da scoprire queste verità.

In conclusione

GIOVANNI DAMASCENO afferma che non esiste un sol uomo in cui naturalemente non si sia inserita la conoscenza che Dio esiste. Tutto ciò che ci è dato nell'esperienza sensibile è mutevole, che tutto ciò che giunge all'essere attraverso un cambiamento è creato e di conseguenza esiste un suo creatore increato. L'ordine e la disposizione delle cose non possono essere il frutto del caso "che Dio esista è manifesto, ma ciò che egli sia quanto al suo essere e alla sua natura è assolutamente inafferrabile e sconosciuto"


 

[1]San Tommaso,  Somma Teologica, I, q2, a3

[2]San Tommaso,  Somma Teologica, I, q2, a3

[3] Giovanni Paolo II, Fides et Ratio, n.22

[4] Sapienza, 13,5

[5] Cartesio, Discorso sul metodo, parte quarta

[6] Cartesio, Meditazioni Metafisiche, 3,30

[7] Cartesio, Meditazioni Metafisiche, 3,33

[8] Cartesio, Meditazioni Metafisiche, 3,38

 

IMPORTANTE: Sono dell'idea di Platone: la verità si raggiunge attraverso la dialettica. Nessuno conosce la verità per intero se non Dio stesso quindi i miei ragionamenti potrebbero non essere veri o forse devono essere completati. Per le obiezioni al mio ragionamento e per le domande da integrare potete inviare e-mail a imafa@libero.it

"Chiunque legge quest’opera, dunque, prosegua con me se avrà la mia stessa certezza, ricerchi con me se condividerà i miei dubbi; ritorni a me se riconoscerà il suo errore, mi richiami se si avvedrà del mio. Insieme ci metteremo così sui sentieri della carità, in cerca di Colui del quale è detto: Cercate sempre il suo volto. In questa disposizione d’animo pia e serena vorrei trovarmi unito, davanti al Signore Dio nostro, con tutti i miei lettori di tutti i miei libri" Sant'Agostino, De Trinitate

 

Dove arriva la ragione?