Santa Cecilia | |
Non se ne conosce esattamente la data del
martirio che avvenne a Roma. La basilica trasteverina di S. Cecilia si vuole
fondata, nel 230 da papa Urbano I, sulla casa di una pia donna omonima della
santa martire. Il Titolo Caeciliae risale al V secolo. Nell’821 Pasquale I
fa riedificare la chiesa trasferendovi il corpo della santa dalla sua
cripta, nel Cimitero di Callisto, sulla Via Appia. Papa Pasquale I ripose il
corpo in una cassa di cipresso, che venne racchiusa in un sarcofago e
riposto nella confessione sotto l’altare maggiore. Il pontefice prima di
inumare Cecilia mise il capo in un cofanetto d’argento, che in seguito fu
donato da papa S. Leone IV alla chiesa dei Ss. Quattro Coronati.
Contemporaneamente alla deposizione delle reliquie di Cecilia, in un altro
sarcofago furono collocate le spoglie di Valeriano, suo sposo, e i resti dei
martiri Tiburzio e Massimo. In un terzo sarcofago si posero anche quelli dei
santi Urbano e Lucio. Il 19 ottobre del 1589 vi fu la ricognizione delle
reliquie e il corpo, privo della testa, di Cecilia fu trovato incorrotto. Il
22 novembre dello stesso anno Clemente VIII, e quarantadue cardinali, nel
corso di una solenne cerimonia, ricollocò i resti nei loro siti. Per Cecilia
il papa fece costruire una cassa d’argento del valore di 393 scudi. Il
cardinale Rampolla del Tindaro il 17 novembre 1902 consacrava la cripta dove
aveva fatto collocare i tre sarcofagi sopra l’altare, allineati uno sopra
l’altro, protetti da una grata di marmo. Passò allo Sposo celeste il sedici
Settembre.
Santa Cecilia, Vergine e Martire, convertì alla fede di Cristo il suo sposo Valeriano ed il fratello di lui Tiburzio, e li eccitò al martirio. Almachio, Prefetto della città, dopo il loro martirio la fece imprigionare e con gloriosa passione, superato il fuoco, la fece uccidere colla spada, al tempo dell'Imperatore Marco Aurelio Severo Alessandro. La sua festa si celebra il 22 novembre. |