Caterina da Siena
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Caterina da Siena (1347-1378). Proclamata nel 1999 da Giovanni Paolo
II copatrona d’Europa –insieme a
Brigida
di Svezia e a Teresa della Croce (Edith Stein)- Caterina da
Siena è la santa italiana più rappresentativa del secolo XIV. Nasce
nel 1347 a Siena, con la gemella Giovanna sono rispettivamente 23a
e 24a figlia del tintore di panni Jacopo di Benincasa e
di sua moglie Monna Lapa di Puccio dei Piagenti. Negli anni della
sua crescita sviluppa una singolare vita spirituale. Nel 1363 viene
ammessa all’abito delle Mantellate (Terziarie domenicane). Da questo
momento i suoi interventi divennero sempre più mirati. Dopo
l’esperienza dello sposalizio mistico con Cristo, nelle mistiche
nozze della fede, viene segnata anche dalle stimmate (invisibili
fino a dopo la morte), finché nel 1367 riceve la missione di
impegnarsi nel mondo a nome di Cristo per la salvezza dei fratelli.
Intorno a lei si comincia a costituire una famiglia di discepoli,
formata da uomini e da donne. Nel 1368 è spettatrice a Siena di
tensioni e di rivolgimenti politici. Non si estranea; ma vive
intensamente quel dramma. Il 1370 è l’anno delle grandi estasi: va
dallo scambio del cuore con il Signore alla morte mistica.
Nel 1372 scrive le prime lettere politiche al cardinal Legato per la
pace d’Italia. Sostenne il pontefice nella diffusione dell’idea
della crociata; andò poi a Firenze in occasione del capitolo
generale dei domenicani. Le venne assegnato come confessore e guida
fra Raimondo da Capua, divenuto poi suo biografo.
Scoppiata nel 1374 la peste a Siena, Caterina si mise a servizio dei
malati. L’anno successivo si recò a Pisa, poi tornò a Siena dove
convertì Nicolò di Tuldo, condannato a morte. Nel frattempo Firenze
si era rivoltata contro il papa e per questo fu colpita
dall’interdetto. Nel 1376, su richiesta dei Fiorentini Caterina si
recò in Avignone dove incontrò il papa e lo esortò a tornare a Roma:
Gregorio XI lascerà Avignone il 13 settembre 1376. Tornata a Siena,
Caterina nel 1377 scrisse a Gregorio XI a favore della sua città che
si era unita a Firenze nella ribellione antipapale. Dopo di che si
recherà in missione di pace e di evangelizzazione tra castelli della
Val d’Orcia. Il 13 dicembre di quello stesso anno si trova a Firenze
dove tratta la pace, per incarico di Gregorio XI, il quale,
rientrato a Roma il 17 gennaio 1377, morì un anno dopo (23 marzo
1378).
L’8
aprile viene eletto Urbano VI. Caterina il 28 luglio 1378 riesce a
siglare la pace tra Firenze e il papa il quale però, viene
contestato dagli stesi cardinali che l’avevano eletto. Il 20
settembre successivo scoppia il grande scisma d’Occidente, con
l’elezione a Fondi dell’antipapa Clemente VII. Due mesi dopo
Caterina, su invito del papa, si reca a Roma per parlare ai
cardinali. Dopo di che comincerà a scrivere lettere in varie parti
del mondo cristiano a sostegno di Urbano VI. Svolgerà pure attività
di pacificazione tra i romani che si erano ribellati contro il
pontefice.
Morì la mattina del 29 aprile 1380, dopo aver offerto al propria
vita per la Chiesa.
Canonizzata nel 1461 da Pio II Piccolomini, fu proclamata patrona d’Italia, nel 1939, da Pio
XII, insieme a san Francesco d’Assisi. 381 le lettere che Caterina ci ha
lasciato. La sua opera principale è però il Dialogo della divina
Provvidenza (o Libro della divina dottrina) un colloquio tra
Caterina e l’Eterno Padre, cui la senese chiede quattro cose:
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