Santa Caterina da Genova | |
Caterina apparteneva alla nobile famiglia guelfa dei Fieschi, che aveva annoverato, fra i suoi membri, papi, dogi e condottieri. Nata nel 1447, all'età di sedici anni venne data in sposa a Giuliano Adorno, capo del partito dei ghibellini. Sembra evidente che il matrimonio abbia avuto un fine politico. Giuliano, già quarantenne, trascurava la moglie per i divertimenti e le avventure. Caterina, per cinque anni, sopportò in silenzio le umiliazioni. Poi pensò di imitare il marito, partecipando alle feste danzanti e alla vita mondana. Ammirata per la bellezza e l'eleganza, conservò sempre, però, il suo onore e la sua reputazione. Ma, a lungo andare, quella vita le apparve frivola e insignificante. Non avendo avuto l'amore del marito, cercò l'amore di Chi sa veramente amare, Gesù, che morì per amore dell'uomo. Caterina decise di ripudiare la vita mondana, si confessò, e d'allora si occupò - con generosità e dedizione - all'assistenza ai malati. Il marito - che fino ad allora l'aveva trascurata nella vita matrimoniale - fu conquistato dal comportamento della moglie. Abbandonò la sua vita superficiale e sciocca, divenne terziario francescano ed infermiere, accanto a Caterina, curando amorevolmente i più poveri e sofferenti, particolarmente gli appestati, fino alla morte (1479). Caterina faceva di tutto: medicava le ferite, spazzava, lavava, dirigeva l'ospedale. Scrisse il "Dialogo spirituale" e, dietro sua ispirazione, i discepoli scrissero il "Trattato del Purgatorio". Uno dei suoi collaboratori e discepolo - Ettore Vernazza - fondò la "Compagnia del Divino Amore", per l'assistenza ai poveri ed altre attività umanitarie. Caterina trascorse gli ultimi anni in cattiva salute.
Rallentò la sua attività nell'ospedale ed aumentò il tempo della preghiera.
Morì nel 1510, il 15 settembre, giorno della sua memoria. Il Papa Clemente
XII la canonizzò il 30 aprile 1737 ed i Genovesi la vollero Patrona della
loro Repubblica. C. D. C. si festeggia il 15 settembre |