Il termine |
Il passaggio da misterium a sacramentum è graduale, i padri adottano il concetto di misterium, in maniera molto ampia per parlare di tanti episodi, sono misterium per Ignazio di Antiochia la verginità di Maria, il parto e la croce. In genere i padri sono sospettosi nei confronti del termine misterium, perché ricordava i culti misterici pagani. Richiamava soprattutto i culti iniziatici, siccome i sacramenti cristiani sono iniziatici, chiamarli misterium come quelli creava imbarazzo, questo fu uno dei motivi che portò a cercare un termine diverso. Il mistero nella religiosità pagana era legato ad una ritualità cultuale, il termine greco mysterion: chiudo la bocca, ha un accezione di segreto, di misteriosità, di nascosto, di oscuro. Musthrion è poco usato nel Nuovo Testamento, l'uso precristiano del termine ha diverse sfumature:
Anche nell'Antico Testamento (nella traduzione della LXX) non si incontra moltissime volte. Nel libro della Sapienza designa i segreti di Dio oggetto di rivelazione (Sap 2,22; 6,22), più frequente nel libro di Daniele e nella letteratura apocalittica, si riferisce ai segreti di Dio che sono a fondamento di tutto ciò che accade, specialmente di ciò che sarà manifestato alla fine del tempo. Nel Nuovo Testamento nei vangeli si trova una sola volta in Mc 4,11 e intende l'evento della signoria di Dio nella parola e nell'opera di Gesù, nascosto agli altri e svelato per ora solo ai discepoli. Poi compare più spesso in Paolo dove designa il piano di Dio, il disegno di salvezza nascosto nei secoli e ora manifestato. In Ef 5,32 si indica con questo termine le nozze tra Cristo e la Chiesa. In Paolo il mistero di Dio non riguarda soltanto il futuro quindi, ma abbraccia tutta la storia della salvezza, dalla creazione fino alla sua pienezza in Cristo e nella Chiesa e al suo compimento ultimo. L'utilizzo tra i primi cristiani del termine è molto sobrio, l'utilizzo è lo stesso degli scritti neotestamentari per lo più, quindi nel II secolo è l'azione salvifica di Dio, gli eventi di Cristo e la Chiesa, nel III secolo conosce invece un nuovo significato dalla scuola alessandrina e diventa sinonimo di conoscenza o dottrina. Si incomincia anche ad usare il termine in riferimento a battesimo ed eucarestia. Si sente il bisogno di una diversificazione rispetto ai culti misterici pagani, si tende a specificare la diversità e l'originalità cristiana. Nel mondo latino il termine viene tradotto con sacramentum il più delle volte. Il motivo per cui si è passati da misterium a sacramentum non si sa, ci ritroviamo semplicemente a un dato di fatto, è accaduto. Le prime versioni latine della bibbia greca tradussero mysterion con sacramentum, alternano a volte la traduzione misterium (29 volte) a volte quella di sacramentum (16 volte). Etimologicamente sacramentum deriva da sacrare "consacrare qualcuno", generalmente gli dei, o da sancire, che significa rendere irrevocabile, conferire una garanzia sacra. Si privilegiava il senso giuridico di sacramentum, per i Romani la parola sacramentum era:
Tertulliano è un po’ il padre della sacramentaria, è il primo ad utilizzare il termine sacramentum nel suo senso di giuramento in rapporto al battesimo. Il cristiano è un soldato di Cristo e il battesimo costituisce l'arruolamento nella milizia di Cristo, i termini sono militari. Così la professione di fede battesimale è vista in analogia con il giuramento militare. Sacramentum però non è solo un giuramento individuale, ma il battesimo istituisce anche un legame dei cristiani tra di loro nella comunità ecclesiale. In Tertulliano sacramentum è utilizzato anche con il significato di segno, designa il segno profetico o rituale: battesimo e eucarestia. Questo significato può essere raccordato con l'istituto giuridico della causa per sacramentum, il denaro viene depositato come cauzione. I segni rituali attestano che la salvezza è ormai compiuta, sono garanzia della verità di fede, come la cauzione era garanzia per le parti in lite e così il battesimo è garanzia della libertà del peccato, l'eucarestia è garanzia che Cristo veglia per l'eternità su questa vita liberata. Tertulliano quando traduce mysterion lo fa sempre con sacramentum nonostante il latino conoscesse il termine misterium. Non sappiamo bene i motivi di questa traduzione, probabilmente il primo luogo per una presa di distanza dai misteri pagani e perchè probabilmente per i motivi che abbiamo visto la parola sacramentum si adattava bene a tradurre il termine mysterion. Con il passare del tempo le due realtà vengono indicate con termini ormai definitivamente distinti: misterium per il mistero-verità, sacramentum per la celebrazione cristiana. Da questa divisione la simbolicità viene così confinata nell'ambito della ritualità e il mistero escluso dalla sfera delle realtà simboliche e ne esce impoverito il simbolo perché servirà solo per conoscere una realtà nascosta. |