I SACRAMENTI

 

Eucarestia

 

L'eucarestia nell'iniziazione

 

            Il battesimo apre all'identità; la confermazione perfeziona e matura, nel senso della missione, questa identità; l'eucarestia celebra e compie il processo iniziatico portandoci alla più alta dignità che è quella di essere commensali di Cristo. Abbiamo visto già nei Padri che l'eucarestia costituisce il termine logico del percorso d'iniziazione (già Ippolito, nella Tradizione Apostolica, dopo il battesimo e la confermazione, si porteranno i doni all'altare e si celebrerà l'eucarestia).

            Falsini: “Parallelamente a Cristo, che nasce dalla carne per opera dello Spirito, che realizza il suo essere sotto l'azione dello Spirito e nell'annuncio del Vangelo e nell'offerta di se stesso, il cristiano, nel battesimo passa all'esistenza nuova mediante lo Spirito, riceve un nuovo ruolo nella cresima per agire secondo lo Spirito, in modo da offrire con Cristo il suo sacrificio per l'inserimento pieno nel mistero pasquale celebrato nell'eucarestia” (pagg.212-213).

            Anche Tommaso (ST III pars qs. 65 a 2): “1)I sacramenti hanno un preciso ordine (la logica interna dei sette sacramenti), 2) tutti sono ordinati all'eucarestia 3) e che battesimo e cresima guardano all'eucarestia come al loro compimento e fine”.

            La precisazione del fine indica una caratteristica dell'eucarestia, perché se il battesimo e la cresima ad un certo punto finiscono e non si ripeteranno, è il contrario  per l'eucarestia perché è il sacramento di continuità, è il fine della vita cristiana (non fine nel senso di termine temporale, caratteristica, questa del termine compimento, ma perché battesimo e cresima ci sono perché si possa celebrare l'eucarestia).

            Dopo Tommaso, la teologia, ha considerato poco, non solo il tema unitario dell'iniziazione, ma anche il legame che si stabilisce fra tutti i sacramenti con l'eucarestia. I sacramenti erano concepiti come tante colonne isolate di un tempio. La conseguenza era quella di perdere di vista il cammino unitario dei sacramenti.

            Il concilio di Trento dice che: “L'eucarestia va vista come la sorgente di cui i sacramenti sono i fiumi”.

            Il Concilio Vaticano II, (riprendendo LG 11), al n.5 della Presbiterorum ordinis, ha ripreso l'organicità fra i sacramenti, soprattutto l'organicità del percorso iniziatico: “L'eucarestia si presenta come culmine e fonte di tutta l'evangelizzazione, cosicché i catecumeni sono introdotti a poco a poco alla partecipazione dell'Eucarestia, e i fedeli, già segnati dal sacro Battesimo e dalla Confermazione, sono pienamente inseriti nel Corpo di Cristo per mezzo dell'Eucarestia”. 

In rapporto agli altri due sacramenti dell’iniziazione, l’eucaristia costituisce il compimento e il fine dei sacramenti, secondo San Tommaso.

La pastorale motiva questa successione che oggi si ha nel dare i sacramenti e non la teologia.

La PO 5 afferma che “l’eucaristia si presenta come fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione. I catecumeni sono introdotti a poco a poco a parteciparvi e i fedeli già segnati dal sacro battesimo e dalla confermazione, ricevendo l’eucaristia trovano il loro pieno inserimento nel corpo di Cristo”.

Questo testo permette di ricavare alcune idee: primo fra tutti l’eucarestia come fulcro dell’evangelizzazione; secondo il fatto che l’eucaristia completa, imposta e realizza, ma non inizia l’identità cristiana: non si comincia a diventare cristiani con l’eucaristia, bisogna già esserlo per riceverla; il concilio ribadisce l’idea che l’eucaristia debba seguire la confermazione, quindi ribadisce che è il sacramento del cristiano adulto e non come succede ora che è il sacramento dell’infantilità. Bisogna riportare l’eucarestia al concetto originario, perché il cristiano che la riceve deve aver già ottenuto anche la pienezza della pneumaticità.

I fedeli trovano con essa pieno inserimento nel corpo mistico di Cristo. Ha una grande dimensione comunitaria e non va pensata a livello individualistico. Si entra nell’eucaristia già come corpo, per diventare più pienamente corpo. Oggi andrebbe riflettuto su quante assemblee sono davvero comunità! Se non entri già come comunità, cosa diventi più pienamente?

La celebrazione eucaristica deve conservare questo forte aspetto comunitario, perché i fedeli trovano in essa pieno completamento del loro essere corpo.

 

L'EUCARESTIA