Approfondimento sistematico |
Dimensione escatologica |
La dimensione escatologica dell'eucarestia è un aspetto molto richiamato, oggi. Anche perché, la manualistica del passato l'aveva trascurata. I testi sono pochi, ma espressivi, e sono: · Mt 26,29; Mc 14,25; nei racconti dell'istituzione, quando si parla del memoriale (riferimento al passato) si fa anche un riferimento al futuro. · 1Cor11,26: “Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore (riferimento al passato), finché egli venga (riferimento al futuro).Il finché paolino, disegna il quadro temporale dell'eucarestia storico-salvifica, e colloca l'eucarestia fra il Cristo venuto e il Cristo che deve venire, con un ruolo in primo piano che serve a stabilire la correlazione fra i due eventi: il Cristo venuto e il Cristo atteso; una correlazione fra il Cristo nel suo mistero pasquale e il Cristo della parusia. · Ap, la preghiera del Maranathà: “Vieni Signore Gesù!”, la quale, secondo alcuni autori, nasce da un contesto eucaristico. La prima comunità cristiana ha celebrato l'eucarestia in un contesto di anticipo escatologico, di speranza. Questo porta, quindi, ad orientare l'eucarestia anche verso l'escatologia, verso l'evento della venuta finale del Signore. Questo non è un “di più”, ma come un elemento costitutivo: “Per cui l'eucarestia si celebra veramente quando si unisce il ricordo alla attesa; il ringraziamento ( di ciò che è stato) con l'invocazione (a ciò che deve avvenire); l'attualizzazione con il Regno”. Una conseguenza di questa dimensione escatologico è anche il sentimento della precarietà con cui si deve compiere la celebrazione, infatti quando verrà il Regno, anch'essa cesserà di essere celebrata; la celebrazione dell'eucarestia è del tempo che passa. |