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Niccolò IV (1288-1292)
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È stato il primo religioso francescano della storia a diventare Papa. Secondo l'agiografia cattolica, «fu un frate pio e amante della pace, senza altre ambizioni se non il bene della Chiesa». Si dedicó con partiolare zelo all'"estirpazione dell'eresia", organizzando crociate contro i "nemici della Chiesa". In politica interna intraprese una via equidistante dalle varie fazioni romane. In politica estera raggiunse importanti successi che accrebero l´autorità e il prestigio del Papato. Nel maggio 1289 incoronò Re Carlo II di Napoli e Sicilia, dopo che questi aveva riconosciuto espressamente la sovranità papale, e nel febbraio del 1291 concluse un trattato con Alfonso III d'Aragona e Filippo IV di Francia che puntava all'espulsione di Giacomo II d'Aragona dalla Sicilia. La perdita di Tolemaide nel 1291, provocò il rinnovato entusiasmo del Papa per una Crociata contro l'Islam. Nicola inviò dei missionari, tra cui il famoso francescano Giovanni di Monte Corvino, ad operare tra i Bulgari, i Tatari e i Cinesi. Nel 1288 organizzò una crociata anche contro il re d'Ungheria Ladislao IV, allora intento a rinforzare lo Stato ungherese con l'aiuto dei Cumani (da poco giunti nel paese), verso i quali mostrò eccessiva tolleranza pur essendo musulmani e "pagani", ovvero praticanti la loro relgione tradizionale animista - sciamanica. La crociata si trasformò in una guerra civile interna all'Ungheria e alla fine Ladislao IV fu assassinato. Il 18 luglio 1289 Niccolò IV emise un'importante costituzione che garantiva ai cardinali la metà di tutte le entrate della sede di Roma, nonché una fetta della gestione finanziaria, spianando la strada a quell'indipendenza del collegio dei cardinali che, nel secolo successivo, sarebbe tornata a svantaggio del papato stesso. Niccolò morì nel palazzo che aveva fatto costruire a fianco di Santa Maria Maggiore, il 4 aprile 1292. Dopo la sua morte, la sede papale restò vacante per due anni.
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