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Innocenzo VI (1352-1362)
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Successore di papa Clemente VI, era nativo della diocesi di Limoges, e, dopo esser stato un abile condottiero, divenne vescovo di Noyon prima e di Clermont-Ferrand poi, infine alla cattedra suburbicaria di Velletri lo stesso anno della sua elezione a pontefice. Nel 1342 venne elevato alla dignità di cardinale. Alla morte di Clemente VI, dopo che ognuno dei cardinali si era vincolato da un accordo solenne a seguire una particolare linea politica se fosse stato eletto, Aubert venne scelto (18 dicembre 1352). Uno dei primi atti del suo pontificato fu quello di dichiarare illegale e nullo il patto. La sua politica susseguente fu migliore rispetto a quelle degli altri papi di Avignone. Innocenzo portò a molte riforme di cui si sentiva la necessità nell'amministrazione degli affari della Chiesa, e tramite il suo legato, cardinale Egidio Albornoz, che era accompagnato da Cola di Rienzo, cercò di riportare l'ordine a Roma, dove nel 1355, Carlo IV venne incoronato imperatore col suo permesso, dopo aver in precedenza giurato che avrebbe lasciato la città il giorno stesso, a cerimonia conclusa. Dal 1355-56, iniziò a far bandire, in varie parti d'Europa, una crociata contro i Forlivesi, a causa dell'inefficacia dell'azione di Egidio Albornoz nel tentativo di recuperare l'irriducibile città di Forlì, allora governata dagli Ordelaffi, al dominio papale. Fu in gran parte grazie alle esortazioni di Innocenzo che si giunse al trattato di Brétigny (1360) tra Francia e Inghilterra. Durante il suo pontificato inoltre, Giovanni Paleologo offrì di sottomettere la Chiesa greca alla sede romana, a condizione che gli venisse fornita assistenza contro Giovanni Cantacuzeno. Le risorse a disposizione del Papa, comunque, erano tutte richieste per esigenze più vicine a casa, e l'offerta venne declinata. Morì il 12 settembre 1362, e il suo successore fu papa Urbano V.
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