Giovanni Paolo I
Se i vescovi italiani, insieme al Papa, prendono posizione contro l’iniqua legge che sancisce l’aborto, non è – come taluno insinua – per intromettersi indebitamente nelle cose della politica. Essi adempiono semplicemente al loro ufficio di pastori, di servi e custodi della verità da Dio rivelata e stampata nel cuore umano. Tacendo, sarebbero essi stessi condannati dal Signore, che ripeterebbe di loro quanto già detto di capi e profeti neghittosi: ‘I guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla. Sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare, sonnecchiano accovacciati, amano appisolarsi...’