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I sinottici

 

Mettiamo da parte momentaneamente il vangelo di Giovanni e parliamo dei sinottici. La questione sinottica è nata nel 1800, prima di questa data non c’è neanche un analisi sinottici. Questo ci dice come spiegare elementi di continuità e di discontinuità tra i vangeli, somiglianze e differenze. Come mai Gesù sulla croce in Marco e Matteo dice Eloi Eloi Lama Sabachthani e in Luca consegno il mio Spirito?

La versione sinottica non è accademica, è molto importante, affronta proprio i tratti di continuità e discontinuità tra un evangelista e un altro.

Il primo dato da rilevare è qual è il materiale coinvolto, il materiale sinottico si distingue in tre parti fondamentali, in tre blocchi:

1.      Triplice tradizione: un avvenimento è raccontato da tutti e tre gli evangelisti, una parola di Gesù raccontata da tutti e tre gli evangelisti. Tutti e tre gli evangelisti raccontano le parole di Gesù nell’ultima cena.

2.      Duplice tradizione: escludendo uno dei sinottici, il materiale sinottico accomuna due dei tre. Non in tutti e tre ma in due dei tre. Dal versante delle proporzioni poiché Marco sembra il vangelo più antico è più ripreso da Matteo che da Luca. Matteo e Luca condividono diverso materiale che non si trova in Marco. Ad esempio il padre nostro, le beatitudini, parte dei vangeli dell’infanzia, questo si trova in Matteo e Luca e non si trova in Marco. Come si spiega tutta questa diversità?

3.      Sandergut, significa bene proprio, proprio di un evangelista che non si trova negli altri evangelisti. Dei tre il vangelo che ha più materiale proprio è Luca, tra tutti i vangeli Giovanni. In Luca ad esempio i discepoli di Emmaus, il figliol prodigo. Anche Matteo presenta diverso materiale proprio, ad esempio i Magi, materiale solo di Matteo, abbiamo anche discorsi interi di Gesù, come il discorso della montagna, esclusivo di Matteo, anche se all’interno ci sono le beatitudini anche di Luca. Poco il materiale proprio di Marco ad esempio Abba, la guarigione del sordo muto, Mc 7.

Come mai Matteo e Luca riportano in gran parte Marco ma non tutto Marco? Perché il Marco che noi abbiamo non è lo stesso che avevano forse? sarebbe quello nostro senza il capitolo 7? ma la cosa non è convincente né dimostrabile. La seconda ipotesi è quella oggi più seguita, Matteo e Luca  non riportano tutto Marco perché ognuno ha un suo intento storico teologico diverso. Ogni evangelista ha un suo progetto teologico.

 

La questione sinottica si risolve mediante la teoria delle due fonti. Proposta la teoria della fonte Q per cui Q e Marco che non si conoscono stanno alla base del vangelo del Matteo e del vangelo di Luca, è da Q che prendono il materiale che non si trova in Marco.

È possibile che Q non sia un materiale scritto, è un ipotesi anche se altamente probabile, probabile che sia una fonte orale, i detti di Gesù sono stati tramandati oralmente da una comunità all’altra prima di essere posti per iscritto, questo si spiega con l’ambiente analfabeta della Palestina del I secolo molto più accentuata la tradizione orale, se pochi potevano scrivere tutti potevano parlare. Non escludiamo quindi che la fonte Q sia orale invece che scritta, ma è una ipotesi molto probabile. Nella teoria delle due fonti c’è un elemento debole. Ed è il materiale proprio di ognuno, quindi si sviluppa la teoria delle due fonti, l’originalità si spiega mediante una tradizione previa di Marco, Matteo e Luca.

Nonostante tutte le critiche la teoria delle due fonti continua ad essere sostenuta in ambito esegetico. Per di più la scoperta del vangelo di Tommaso, anche se è del II secolo inoltrato, dà forza alla possibilità di un Q con solo i detti di Gesù. Q è del materiale ipotetico che raccoglie detti di Gesù, parabole di Gesù, con due prospettive, o di carattere sapienziale o apocalittico-escatologico o di entrambe le prospettive che non si escludono tra loro. Mediante le parabole del regno riportate in Q, ad esempio la parabola della pecora smarrita, questa è una parabola che viene da Q, riportata da Matteo e Luca, è sapienziale e nello stesso tempo apocalittica:  sapienziale, Dio è come un padre alla ricerca delle pecorella smarrita ma anche apocalittica per ognuno di noi.

 

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