Il vangelo di Marco si compone principalmente di quattro parti: 1. Mc 1,1-13: una introduzione che ci presenta gli antefatti sulla vita di Gesù, sino alle tentazioni. Episodio centrale è quello del battesimo di Gesù, le tentazioni Marco le racconta in maniera molto sintetica, non le enumera. 2. Mc1,14-8,30: una prima macrosezione, che parla del ministero in Galilea di Gesù. Il posto centrale è occupato da Mc 8,27-30, la professio fidei di Pietro, ci troviamo a Cesarea di Filippo. 3. Mc 8,31-16,8: questa terza sezione è definita come sezione della passione, o giudaica, comprende il viaggio di Gesù verso Gerusalemme, la presenza a Gerusalemme, la passione di Gesù sino all’episodio della tomba vuota. Qui la professio fidei che occupa un ruolo centrale è quella del centurione, Mc 15,33-41, ci dice qualcosa su Gesù e sulla cristologia. 4. Mc 16,9-20: la finale molto problematica del vangelo di Marco
I personaggi principali sono Gesù e i suoi discepoli, tutto il vangelo di Marco, con interventi di paralitici cechi e sordi, fa restare protagonisti Gesù e i discepoli, definito il vangelo di Marco un po’ per questo “il vangelo della sequela”. Se è vero che il rapporto fondamentale è quello tra Gesù e i suoi discepoli, è vero anche che occupano un ruolo particolare tre dei suoi discepoli pensiamo all’episodio della Trasfigurazione, soltanto alcuni discepoli divengono destinatari di questa rivelazione. I primi tredici capitoli sono caratterizzati dalla velocità sono rapidi, nessuna interruzione, questa è la tecnica dello spostamento, nei capitoli 14 e 16 si caratterizza invece per l’indugio non più rapido ma si avanza lentamente. Marco punta la sua attenzione sugli eventi della passione, sia per Gesù che per i suoi discepoli. Perché questa sproporzione 3 capitoli alla passione e soltanto 13 per il resto della vita? Marco fa teologia raccontando e punta sugli eventi della passione. La seconda parte è dominata dal segreto messianico, il fatto che Gesù dica di tenere segreta la sua identità, ai suoi o a chi guarisce, questo è il segreto messianico, riveliamo che abbonda nella seconda parte, quasi ad ogni miracolo dice di non dirlo a nessuno, poi lascia il posto alla passione, agli annunci della passione, Gesù comincia a dire apertamente che il Figlio dell’uomo sarà consegnato, tre annunci della passione abbiamo, il segreto messianico lascia il posto alla rivelazione di Gesù. La prima parte è quella del segreto, la seconda è quella della rivelazione, definito per questo come “il vangelo delle rivelazioni segrete”. Altra particolarità delle due grandi sezioni, la seconda e la terza, il vangelo di Marco nella prima di queste presenta un concentrarsi progressivo di personaggi, dalla folla e le controversie con i farisei, al rapporto tra Gesù e i parenti e alla fine Gesù e i suoi discepoli, dalla folla ai discepoli, predicazione del regno aperta a tutti, poi ai suoi famigliari e quindi ai discepoli. Anche nella seconda parte abbiamo una concentrazione progressiva, una concentrazione di localizzazione questa volta dalla Galilea, alla Giudea, a Gerusalemme alla passione. Qualche osservazione va fatta sull’ultima parte, la quarta parte. Questa conclusione è di Marco o non è di Marco? Questa conclusione ci racconta di nuovo in maniera rapidissima, non veloce ma velocissima gli episodi post-pasquali. Gesù è risorto e appare ai suoi, questi versi sono omessi in alcuni codici importanti del vangelo di Marco, lo stile di questi versi è improvvisamente ricercato, li avvicina più al vangelo di Luca che a quello di Marco, c’è un’altra mano di mezzo. Maria di Maddala sembra reintrodotta di nuova, questi versi sono ispirati comunque, ma aggiunti per attutire la conclusione sbalorditiva di Marco che si conclude con le donne che piene di spavento fuggono via. Quindi:
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