Periodo
Medioevale
Potere |
Nel periodo patristico non ci si sognava di avere potere, il potere
inizia con il riconoscimento civile che si ha con l'editto di
Costantino. Avviene una rapida espansione che si ha con Teodosio in
cui il cristianesimo diviene religione di stato. Tutto ciò segna una
rapida diffusione del cristianesimo, ma anche una perdita del
fervore. La storia del potere della Chiesa da Papa Gelasio, passando
per i rapporti con i Longobardi e i Franchi. L'impero carolingio si
identificava con la Chiesa stessa. Lo sbilanciamento dei due poteri
deriva prima di tutto dall'impero, i re carolingi si pensavano re cristiani, si
identificavano con la Chiesa, l'imperatore nominava i vescovi, davano
punizioni a chi trasgrediva una legge religiosa. |
Gregorio
VII |
Gregorio VII cerca di scardinare questa
situazione, cerca di riportare l'equilibrio tra Chiesa e impero.
Essendo il potere spirituale superiore a ogni altro bene, il Papa
aveva un potere superiore a ogni altro, quindi la nomina dei vescovi
a lui solo spettava e aveva anche il potere di giudicare o
scomunicare l'imperatore. La
riforma da lui intrapresa diventa vittoriosa con i pontefici
successivi, si presenta vincitrice a partire da Innocenzio III
(1198-1216) e si prolunga per tutto il periodo medioevale. La Sede
apostolica possiede autorità su tutte le altre Chiese in quanto è
stata irrorata dal sangue di Pietro il quale ha legato al suo
successore totam plenitudinem
potestatis, tutta la pienezza del suo potere. Questo potere si estende
anche agli stati, l'intero mondo laico è sottomesso al supremo pontefice
romano. |
Classificazione dei cristiani |
La classificazione all'interno della Chiesa tra diverse figure di
cristiani: laici, monaci, religiosi, sacerdoti. Il vero ideatore di
una classificazione è Gregorio Magno, collegandosi ai prototipi
biblici di Noè Daniele e Giobbe elenca i tre ordines che noi oggi conosciamo:
-
I pastori, preti
-
I continentes,
religiosi
-
I coniugati, laici
C'è una gerarchia?
C'è una piramide e a determinare questa piramide è il contatto con
il sacro. L'accentuazione delle distanze tra sacerdoti e semplici
fedeli ha dei risvolti anche sotto il profilo liturgico. A cominciare dall'VIII
secolo, il canone della messa comincia ad essere recitato dal
sacerdote a voce bassa, con le spalle rivolte verso il popolo |
Ordini
mendicanti e infallibilità |
Con la formazione degli ordini mendicanti, i
domenicani e i francescani,
sul piano ecclesiologico nasce un problema, quello del rapporto tra
Chiesa locale e Chiesa universale, il Papa nel medioevo non
interveniva nelle chiese locali, non poteva. La creazione degli
ordini mendicanti sdoppia la guida pastorale, non dipendono dal
vescovo, ma dipendono dal Papa. Se i vescovi quindi difenderanno il
principio particolare della Chiesa, gli ordini mendicanti il
principio universale. Gli ordini mendicanti tendevano a scavalcare
la comunione del vescovo, favorendo la concezione del mondo come
l'unica grande diocesi con a capo il Papa. Il papato ne colse le
prospettive future, e puntò proprio su questi movimenti per la
riforma della vita della Chiesa. Proprio questi mendicanti saranno i
più grandi alleati del Papa. Fu Innocenzo III a confermare la
missione di Francesco e di Domenico. |
Autori
medioevali e scismi |
Moltissimi gli autori del periodo medioevale che
sfogliamo insieme: San Pier Damiani, Umberto da Silvacandida, San
Bernardo, San Bonaventura, San Tommaso d'Aquino, Egidio Romano,
Giacomo da Viterbo, Agostino Trionfo. E' un periodo di grandi
scismi, un periodo di certo non sorridente per la Chiesa, dopo il
periodo avignonese, c'è infatti il Grande scisma che porta ad avere
ben tre pontefici contemporaneamente questo scatenò tutta la
diatriba sul conciliarismo. I conciliaristi forte della soluzione a
questo caso che sarà trovata con il Concilio di Costanza affermano
la superiorità del concilio sul Papa, il papato e i difensori della
suprema potestà del Papa rispondono. |
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