Introduzione |
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L'elemento unitario della Chiesa che parifica gli elementi essenziali implica un'attenzione alle differenze, queste differenze che ci sono nella Chiesa quali sono? Differenze di ordine spaziale, sono differenti le une dalle altre. Il concilio elenca le differenze, in modo da cercare di non mettere nessun elemento fuori, e da considerare ogni elemento non marginale e di far vedere come queste differenze servono per creare una Chiesa sinfonica, con le dovute differenze, certo questi tanti e diversi strumenti devono tutti suonare la stessa musica e colui che detta la musica è lo Spirito Santo. Rispetto e riconoscimento delle differenze quindi ma attenzione a non cadere nell'isolamento, questo spezza il tessuto vitale della Chiesa, non bisogna polarizzare le proprie diversità. Lumen Gentium 13 l'obiettivo deve essere la pienezza cattolica del tutto, la Chiesa è veramente se stessa quando è cattolica nel senso che tutti si esprimono all'unisono anche nella loro particolarità, le singole parti offrono i loro doni agli altri e alla Chiesa intera così che il tutto e le singole parti traggano vantaggio dalla reciproca comunicazione di tutti e dal tendere insieme verso la pienezza, che è nel tutto. Ciascuno ha un dono in ordine a una funzione specifica, tra i membri della Chiesa c'è infatti diversità di funzione, di condizione e di genere di vita. La triplice distinzione tra sacerdoti, religiosi e laici è stata vista in modo ontologico, tanto da apparire tre tipi di cristiani, sino a far si che si fondasse la divisione tra clero e laico. La rivendicazione della laicità ora è una risposta a questo abisso creato tra clero e laici. Il Vaticano II rimane fedele a queste categorie. Riguardo al ministero il Concilio riprende l'antica ripartizione di vescovi, presbiteri e diaconi, il concilio di Trento ripartisce in ordini maggiori e minori. Gli ordini maggiori erano sacerdozio, diaconato e subdiaconato, non c'è l'episcopato perché c'era l'idea di Tommaso che il sacerdozio è unico sia per i sacerdoti che per l'episcopato, si distingueva il potere d'ordine e di giurisdizione, sul piano del potere d'ordine non c'è alcuna distinzione, la differenza era solo sul piano della giurisdizione, il vescovo era solo un sacerdote che ha dal Papa una giurisdizione su un luogo. Il Concilio Vaticano II porta un'innovazione, anche se in realtà riprende una tradizione antichissima risalente a Ignazio di Antiochia. Riconosce la tripartizione come frutto di un'evoluzione storica mentre l'istituzione del ministero è di ordine divino. La distinzione preti vescovi diaconi è una tripartizione antica ma non è di ordine divino, lo è invece il ministero ordinato. L'origine dell'episcopato è nella successione apostolica, per il Concilio Vaticano II l'episcopato è un sacramento. |