Mariologia |
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La Mariologia è ora inserita nell'ecclesiologia una scelta del Vaticano II, una scelta non nuova, già Agostino diceva che Maria è un membro di tutto il corpo, un membro della Chiesa. Il Concilio non ha tanto fatto attenzione a ciò che Maria è in sé ma a ciò che Maria è per noi. L'intento del Concilio è di presentare Maria in una visione più sana dell'economia della salvezza anche per non scuotere il dialogo ecumenico. Ma lo scopo del Concilio è anche quello di frenare gli eccessi non corretti che vedono Maria come un secondo punto focale, la nostra verso Maria deve rimanere sempre una venerazione, mai un adorazione che è invece riservata esclusivamente a Dio. Maria figura e modello della Chiesa, sono le due categorie che determinano l'analisi del percorso mariano nella Lumen Gentium. La qualità di membro sottolinea l'appartenenza alla comunità, ma con i criteri della unicità, affermata tramite dei superlativi come "eccellentissima" "sovreminente". Il concilio ha privilegiato la linea ecclesiotipica, invece di vedere Maria nel suo esclusivo rapporto con Cristo, al di sopra della Chiesa, la si vede come membro della Chiesa, idea che rispetta la convinzione dei Padri: Sant'Agostino afferma "Maria è una parte della Chiesa, un membro santo, eccellente, superiore a tutti gli altri, ma tuttavia un membro di tutto il corpo. Se è un membro di tutto il corpo, senza dubbio più importante di un membro è il corpo. Il capo è il Signore, e capo e corpo formano il Cristo totale"1 . Si è voluto soffermarsi più che su ciò che Maria è in sé sul ruolo che ha nella Chiesa, evitando il rischio di porla accanto a Cristo come un secondo punto focale. Il fatto che venga presentata Maria nella Chiesa, sembrava sconfessare il titolo di Madre, ma il fatto di essere nella famiglia ecclesiale non gli impedisce di essergli Madre, è Madre all'interno della Chiesa. Il concilio evita di usare il titolo “madre della Chiesa” comunque, ma lo fa per motivi ecumenici visto che creava contrasto con i protestanti. Il titolo di Madre della Chiesa poteva far pensare che è Maria che genera la Chiesa, invece è Cristo che genera la Chiesa. Essere nella Chiesa non significa non avere ruoli e funzioni specifiche, il ruolo di Maria è quello di essere madre spirituale di tutta la Chiesa, Madre non nel senso che genera la Chiesa, generata da Cristo, ma madre delle membra del corpo di Cristo. Il Concilio non ha accettato di definire il dogma di Maria mediatrice di salvezza. Il Vaticano II parla della mediazione di Maria inserendola in quella di Cristo, evitando di presentare un secondo centro parallelo così. Questo richiama ogni cristiano a farsi mediatore, Maria non ha qualcosa che l'intero corpo non abbia, Maria è mediatrice, ma ogni cristiano è mediatore. Solo che Maria è membro della Chiesa ma sovreminente ed eccellentissimo. Altro aspetto è quello di presentare Maria come collaboratrice al piano di Dio, a volte invece Maria è presentata in maniera un po' passiva. Maria modello e tipo della Chiesa, di ciò che la Chiesa è ed è chiamata a diventare. Maria è modello attivo di ciò che la Chiesa desidera e spera di essere, la Chiesa si deve specchiare in Maria per trovare ciò che la Chiesa desidera e spera di essere. Maria non è solo ascoltatrice passiva, entra in un rapporto intenso con la Parola, dialoga con l'angelo non dice subito “si eccomi”. Sant'Agostino dice che concepì Cristo nella fede prima che nel ventre. Luca ricostruisce la figura di Maria come modello di ascolto e di risposta alla Parola di Dio. Maria è la donna credente per definizione. Maria non è solo modello di fede, ma modello di santità. La Chiesa è santa e spera di essere santa, è impegnata a vincere il peccato, e guarda Maria come modello di santità. Diventa così riferimento della Chiesa, di qui il modello dell'imitatio Marie. Maria costituisce inoltre un'icona escatologica, è immagine e primizia della Chiesa che sarà nel futuro. Dopo la Lumen Gentium ci sono stati altri documenti importantissimi sulla mariologia ad esempio Paolo VI in Marialis Cultus fa delle applicazioni pratiche a Maria come modello, modello sul piano dell'esempio e della conseguente imitazione della Chiesa: modello del culto, del culto che la Chiesa rivolge a Dio. Per il Catechismo della Chiesa cattolica Maria diventa modello del dono dello Spirito, è la prima destinataria dello Spirito che dovrà poi espandersi a tutta la Chiesa. Ancora dopo il concilio la Redemptoris Mater di Giovanni Paolo II, fa un accostamento tra Maria ed Abramo, Maria è per definizione la donna credente. C'è una ripresa del tema della mediazione di Maria, una mediazione legata alla maternità, che la distingue dalle altre creature che partecipano all'unica mediazione di Cristo. Rimanendo la mediazione di Maria anch'essa una mediazione partecipata alla mediazione di Cristo.
Critiche protestanti su Maria
Tre sono le critiche principali:
1 Agostino, Discorso 72/A, 7 |