Intervistato da Avvenire, monsignor Emil Nona, arcivescovo di Mosul, racconta che dall’8 giugno non riesce più a rientrare in città, ormai nelle mani dei fanatici islamici. «Questa gente non crede nel dialogo – dice Nona – questa gente gente crede di poter fare ciò che vuole: chi non è d’accordo con il loro pensiero lo uccidono. Hanno pubblicato un edito che dice: o vi convertite all’islam, o pagate la jeziah (il tributo umiliante, ndr) o andate via. Non c’è stata nessuna mediazione: semplicemente hanno detto che per i cristiani c’erano queste tre scelte».