Abbiamo
chiesto al noto psichiatra e psicoterapeuta, criminologo e docente di
psichiatria forense, Alessandro Meluzzi, un suo commento. E la risposta è
stata netta: «Uno psicologo dovrebbe rifiutare di essere una sorta di
consulente della morte. Non siamo carnefici».
E poi pone una serie
di domande: «Ma perché ciò che è difettoso deve essere cancellato, perché
il male è un accidente della storia e non un aspetto costitutivo
dell’esistenza?».
Prof. Meluzzi,
parliamo di eutanasia: il Belgio ha detto sì anche per i minori. Cosa ne
pensa?
«Il ruolo dei
genitori è quello di dare la vita, non di toglierla. Comunque e in ogni
caso. Nessun essere umano può ergersi sull’opportunità o inopportunità di
una vita o sulla sua qualità meritevole o meno di essere vissuta, neppure
chi la sta vivendo. Questo diritto non spetta neppure ad un adulto maturo
che ne è titolare. A maggior ragione non ritengo che sia nelle capacità e
nelle possibilità dei genitori decidere della vita dei propri figli. I
criteri con cui questa legge viene approvata non danno garanzie per esempio
sul fatto che un bambino autistico che non parla non possa essere giudicato
talmente sofferente dai genitori da essere eliminato, come in un campo di
concentramento. Nessuna vita è sufficientemente manchevole da poter essere
vissuta, e qualcun’altra talmente inadeguata e dolente da dover essere
cancellata. E quale sarà il criterio? Dovrà essere esercitato solo
nell’ambito dell’oncologia o riguarderà anche la neurologia? Il punto è
questo: una volta cancellata l’idea della sacralità della vita affidandola
ai genitori, parte in causa, si darà un precedente tragico».
Ma in Olanda vige
una legge simile. Perché sta attecchendo nei Paesi del Nord?
«Perché c’è
una cattiva metabolizzazione della religione protestante e sono Paesi in cui
il pragmatismo mercantile è stato esteso fino alle estreme conseguenze».
Quando si parla
nella legge di “accordo dei genitori”, cosa pensa?
«I genitori,
compresi quelli di bambini affetti fa patologie neuropsichiatriche, non sono
parte terza, ma parte del problema. Ci sarà la spinta dei genitori ad
esercitare la difesa di rimozione, pensando a fin di bene di cancellare una
vita, e sarà talmente forte e angosciante che dovrebbe terrorizzare i
genitori che vivono in questo Paese».
A votare a favore
sono state tutte le forze politiche belghe ad accezione dei
cristianodemocratici francofoni e fiamminghi. Come mai?
«Perché fa parte
della cultura del politicamente corretto. Perché soltanto ciò che è sano,
che è buono e perfetto, ha diritto di cittadinanza in questo mondo. Mentre
ciò che è difettoso deve essere cancellato perché il male è un accidente
della storia e non un aspetto costitutivo dell’esistenza».
Uno psicologo
dovrà certificare la «capacità di giudizio» di questi bambini. Che ne pensa?
«Mi sembra
un’estensione di tipo mostruoso delle competenza della psicologia, che in
questo caso non può che dire sciocchezze».
Si rifiuterebbe?
«Il ruolo
deontologico dello psicologo dovrebbe rifiutare di essere una sorta
consulente della morte. La funzione dello psicologo carnefice è in contrasto
con quel poco di buono che è stato attribuito alla funzione della psicologia
di fronte al mistero della vita e della morte, aspetti che sono ben al di là
dei contorni e delle competenze della psicologia». |