Berlusconi, quando diceva che i gay
erano di sinistra
Ci sono cose
che risultano al quanto comiche. In politica si
sa spesso si cerca il consenso, e le idee che
portano i voti diventano le idee del politico di
turno. Ma di certo fa sorridere quando
determinate idee sono sulla bocca di chi ha
sempre detto il contrario.
Di chi
parliamo? Di Silvio Berlusconi. Parliamo
naturalmente del mutamento di Silvio in campo di
"attenzione alla famiglia", la nuova
attenzione è ora ai diritti omosessuali.
Per carità
non siamo stupiti più di tanto, però di certo
rileggendo una serie di sue precedenti frasi,
permetteteci di sorridere. Si perchè se
è capibile che Berlusconi su alcuni temi si sia
battuto più che altro per prendere i voti dei
famosi "moderati", un cambiamento di rotta così
contrario a sue precedenti battute rende tutto
ciò talmente evidente da far sorridere.
Mi spiego
meglio, non è il primo nè sarà l'ultimo
politico, che cercherà di prendere voti in
questo modo, ma il cambiamento di opinione
generalmente si
maschera, si cerca almeno di dare una
motivazione non dico valida, ma minimamente
credibile. In questo caso è così
repentino da non poter che strappare un sorriso.
Pronti con
le frasi? Ci aiutiamo con
l'Espresso che le ha messe una dopo l'altra
anche in ordine cronologico:
"Vado a
canonizzarmi perché mi sono ritrovato gay e di sinistra" (da
Bruxelles, 22 marzo 2005)
"Mi hanno dato
del mafioso e della persona poco per bene. Mi hanno detto di tutto,
tranne che sono gay: e ogni tanto bisogna dimostrare di non esserlo"
(21 maggio 2006)
"Gli uomini
arrivano sempre dopo. Le donne hanno più intuito, quell'intuito
tipicamente femminile che non hanno gli uomini e nemmeno i gay. Ma i gay
sono tutti dall'altra parte, a sinistra" (6 febbraio 2007)
"Mi dicono di
tutto, ci manca solo che dicano che sono gay" (14 giugno 2009)
"Meglio essere
appassionati di belle ragazze che di gay" (2 novembre 2010)
"Io non so dire di no, fortuna che nessun gay è mai venuto a farmi una proposta perché alla terza volta avrei chiesto di spiegarmi tecnicamente come si fa, e ci sarei stato" (14 dicembre 2010)
"Finché governeremo questo Paese, le unioni omosessuali non verranno mai equiparate alla famiglia tradizionale! Mai adozioni per le coppie gay!" (26 febbraio 2011)
"Tutti noi abbiamo un 25% di omosessualità. Ce l'ho anch'io, solo che dopo un approfondito esame ho scoperto che la mia omosessualità è lesbica" (16 aprile 2011)
"Mi hanno accusato di tutto: l'unica accusa che non mi hanno mai fatto è di essere gay" (20 ottobre 2011)
"Non ho nulla contro gli omosessuali, sia chiaro. Anzi ho sempre pensato che più gay ci sono in giro meno competizione c’è" (6 febbraio 2012)
"Con l'avvento della sinistra non vorremmo assistere all'apertura delle frontiere agli immigrati irregolari e alla proliferazione di matrimoni gay" (26 dicembre 2012)
"Le accuse dalla sinistra sono state tante, le uniche che mancano sono quelle di rubare i soldi agli italiani e di essere gay ... io comunque ho tanti amici gay, sono estremamente divertenti, simpatici ed intelligenti" (31 dicembre 2012)
Non è troppo
difficile vedere che chiaramente non c'è dietro queste frasi la mentalità
cattolica, non si descrive con amore il no ai matrimoni gay, a tratti c'è
un'evidente discriminazione. Come se "essere gay" di per sè fosse
quasi un
insulto.
Quanto è lontano dal Catechismo della Chiesa Cattolica che invita
ad accoglierli con
"rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione"?
Proprio questo fa
pensare ancora di più, la posizione di Berlusconi è sempre stata durissima con il mondo omosessuale. Se la Chiesa ha sempre avuto e ha ancora
attenzione nei confronti dell'omosessuale e si batte contro ogni discriminazione come è
evidente in Uganda e in
India, come lo dimostra anche
il fatto che diversi omosessuali si battono al fianco alla Chiesa per questa
battaglia (Doug Mainwaring
negli Stati Uniti e
Jean-Pier Delaume-Myard
in Francia per esempio), la posizione di Berlusconi è sembrata sempre essere quella di
un rifiuto totale. Che oggi venga proprio da lui arrivi questo sostegno ai "diritti"
omosessuali fa sorridere.
Chiaramente dietro a
questo sorriso, c'è sempre la preoccupazione già evidenziata, la politica
che si fa garante di proteggere la famiglia rimane legata a pochissimi
partiti che hanno un basso consenso elettorale.