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Beatitudini |
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Abbiamo due forme: Mt 5,1-12 e Lc 6,17-26. Anche ad occhio nudo ci si accorge che la prima è una versione molto più elaborata, la seconda è molto più scarna, la versione di Matteo interpreta di più quel messaggio che Gesù aveva dato. Il discorso-programma manifesta però il suo stile personale e la sua autorità che si presenta con accentuazioni messianiche, la parola di Gesù stupisce e converte. In Gesù c'è una forza che fa crescere, una forza educativa, il cuore di questo programma può essere riassunto in una realtà già presente ma futura, una realtà presente che si realizzerà.”Beati i poveri perchè vostro è il regno di Dio” è presente quindi, ma se vediamo le altre beatitudini “Beati ora che avete fame perchè sarete saziati” questo è al futuro, il dono del Regno comporta un cambiamento radicale di colui che soffre. Le beatitudini cosa sono? Una ricetta da seguire per diventare felici? Sono la costatazione di questa felicità che già c'è o ci sarà. Con la venuta del Regno già c'è una felicità e proclamano questa felicità. Poveri, affamati, afflitti e perseguitati per il nome di Gesù, questo è il fondo comune. Queste quattro categorie di persone cotituiscono il nucleo originale, le altre beatitudini approfondiscono queste realtà. L'evangelista Matteo cercherà di vedere con un'altra ottica, ma questi due indirizzi convergono bene insieme. Queste categorie che abbiamo detto trovano una risposta soltanto in Dio e nella giustizia del regno che viene, l'uomo giusto è l'uomo che si affida alla volontà di Dio. Poveri non solo perhè possiedono poco, o afflitti solo perchè sono tristi o depressi, affamati non soltanto chi non ha per nutrirsi. Il povero in queste versioni di Luca e di Matteo non è soltanto una categoria sociologia, ma anche teologica, che ci richiama a quella categoria teologica dei poveri dell'Antico Testamento che erano gli anawim, povero perchè oppreso non in grado di difendersi, ma proprio perchè è in questa situazione è più vicino a Dio, quindi è molto ricco perchè ricco della presenza di Dio. Gli affamati non sono sotanto coloro che sentono la fame, ma sono coloro che sperano che Dio possa entrare nella loro situazione, sperano più in Dio che nelle risorse umane. Anche gli afflitti non sono persone depresse e pessimiste, ma la loro sofferenza può trovare risposta sotanto in Dio. In queste categorie di persone gli evangelisti vedono le sofferenze tipiche che Gesù incontrava nel suo cammino. Le beatitudini parlano di queste categorie, ma attenzione, Gesù non idealizza queste condizioni di disagio, non vuole dire che il povero è meglio del ricco, la beatitudine non è una proclamazione delle virtù nascoste di queste persone, non dice che i poveri sono meglio dei ricchi che gli afflitti sono meglio di coloro che sono nella gioia. Vuole mettere in risalto invece la condizione di insufficienza umana di fronte alla quale Dio interviene, non si è beati perchè poveri, afflitti ecc.. ma perchè Dio interviene in prima persona in loro favore. Gesù non è un moralista, e il cristianesimo non è una morale innanzitutto. È dall'alterità di un altro che viene la salvezza, non dalla propria condizione. C'è un riferimento diretto a Gesù diventa sempre più diretto il messaggio alla sequela di Cristo, le beatitudini ci fanno capire il vangelo e come deve essere letto. In Matteo emergono soprattutto le qualità morali e religiose che possono essere trasformate dalla giustizia di Dio. Giustizia di Dio non ha niente a che fare con la giustizia intesa umanamente, una giustizia che dà a ciascuno il suo, qui è invece come la pensa Dio in quella situazione, la giustizia è il volere di Dio. Le beatitudini insistono sull'atteggiamento che deve assumere l'uomo, la povertà nella redazione matteana diventa povertà dello spirito, assistiamo a una spiritualizzazione delle beatitudini. Chi vuole appartenere al Regno deve avere delle disposizioni interiori, purezza di cuore, misericordia, queste qualità interiori ed esteriori del soggetto rendono conformi alla giustizia di Dio, l'uomo come Dio lo vuole è l'uomo giusto. Le beatitudini devono essere viste come uno stile di vita cristiana, un esigenza di comportamento, non ci troviamo di fronte a norme giuridiche che regolano il vivere umano. La differenza tra le beatitudini come stile di vita e le leggi anche morali? Tutto va ricercato nella quarta beatitudine, la venuta del regno, poichè il Regno di Dio ormai è venuto devono cambiare le cose. Nel Magnificat coloro che erano ultimi in questo mondo diventano i portatori della nuova novella, poichè il Regno viene. Le beatitudini sono la proclamazione di un intervento libero, storico di Gesù. Le beatitudini hanno una rilevante portata cristologica, Gesù non è soltanto un profeta del Regno, ma le beatitudini hanno un forte legame con la sua persona, oltre che con la sua predicazione. Tutte le situazione di disagio saranno ribaltate, la quarta beatitudine, i perseguitati a causa di Gesù è fondamentale, Gesù è l'offerta di grazia, la persecuzione si vince perchè c'è Gesù, significato fortemente cristologico, le beatitudini sono il poema della giustizia del regno. Poema che continua nei capitoli 5-7 di Matteo. Straordinaria autorità di Gesù superiore a Mosè e i profeti, che parlano in nome di Dio, Gesù qui parla invece in prima persona. Le beatitudini sono la proclamazione dell'avvento della giustizia nel tempo, la giustizia del regno è la sintesi delle beatitudini, Gesù è colui che compie la giustizia del Regno. Beatitudini uguale chi è Gesù, beatitudini uguale giustizia del Regno. |