Alla ricerca della verità

La ricerca della verità è un cammino difficile che richiede molta umiltà


Verità, che termine pesante, sembra non potersi fare una riflessione semplice sulla verità. A volte nei ragionamenti che facciamo sembriano quasi stufi di questa ricerca, tanto da decidere di abbandonarla, non mi interessa la verità, non mi interessa se Dio esista o non esista, non mi interessa cosa sia giusto o sbagliato. Ma la ricerca della verità è una condanna, ed è in realtà ciò che ci tiene vivi.

Sartre affermava che siamo condannati a vivere ed è vero, nessuno di noi ha scelto di venire al mondo, siamo stati buttati in questa vita, che ci piaccia o meno. Ma allo stesso modo siamo condannati a passare la nostra vita alla ricerca della verità.

Pensateci un attimo, lasciamo stare i grandi problemi, va bene, quelli possiamo far finta che non siano importanti. Ma viviamo di storie e di verità, basterebbe vedere i film che vediamo in tv, ci raccontano una storia e vogliamo sapere come va a finire. Basterebbe notare ciò che in tv va di moda, cosa troviamo? Quiz, domande a quiz? Ci piace scoprire tante piccole verità, è inutile negarlo, ci piace scoprire posti nuovi, mai visti. Ci piace fare gossip, ci piace scoprire le verità nascoste nel mondo.

Così ci sono riviste piene di gossip, così abbiamo chiuso alcuni uomini dentro una casa e spiati 24 ore su 24 per sapere, per conoscere cosa avrebbero fatto.

Va bene si lo so, siamo scesi da verità di primo livello, a verità di basso rango, però quel che volevo dimostrare è che non si può sfuggire alla ricerca della verità, si possono mettere in secondo piano le verità che contano, ma si devono rendere importanti altre verità perchè stare senza cercare la verità non è vita. Se abbandoniamo le grandi verità, ci acconteteremo delle piccole ma continueremo a cercare. Se evitiamo di cercare la verità sull'esistenza di Dio magari ci concentriamo su quella degli alieni, oppure altre verità più semplici, ma la nostra vita è sempre una continua ricerca.

Questa ricerca è talmente complicata che a volte si preferisce rinunciare. Più che altro a volte sembra non esistere questa unica verità, sembra dipendere dalla posizione che si ricopre, dal partito, dalla squadra di calcio, dalla propria fede. Prendiamo un dialogo politico, ognuno difende la posizione del partito per cui simpatizza, difficilmente da un dialogo tra una persona di sinistra e una di destra si riesce a tirare fuori un dialogo costruttivo, generalmente si continua a ripetere concetti che sembrano evidenti a chi li sostiene ma folli a chi li ascolta. Basterebbe pensare che alcuni cristiani votano a destra perchè la considerano più vicina ai principi cristiani, altri a sinistra perchè considerano la destra non presentabile per un cristiano. E i partiti diciamo che teoricamente potrebbero raggruppare un gruppo di persone che ha idee simili.

Ancora più evidente può essere l'esempio di due tifoserie calcistiche, in cui la fede non è una scelta la maggiorparte delle volte, ma si è di quella squadra già da piccoli. Un fallo, un rigore, viene visto da una tifoseria in un mondo, dall'altra in un altro. Generalmente il rigore per la squadra A c'è per tutti i tifosi della squadra A, i dubbi nel caso li hanno quelli della squadra B. E anche quando l'evidenza è schiacciante si è sempre portati a giustificare la propria squadra, i propri giocatori. In alcuni dialoghi tra tifosi non se ne esce fuori, anche qui chi parla pensa di dire cose scontate evidenti, ma dall'altra parte non sono recepite in questo modo, anzi l'evidenza è tutto il contrario.

Così funziona anche per domande più importanti "Dio esiste o non esiste", difficilmente è stato il ragionamento a far propendere per l'una o per l'altra soluzione. Un esempio mette in mezzo anche la scienza, ragioniamo da anni sulla Sindone, e oggi per alcuni scienziati la Sindone è evidente che sia un falso per altri che sia autentica. Ad esempio per alcuni la Sindone non è riproducibile ad oggi, altri affermano di averla riprodotta, per alcuni ci sono tracce documentate di tracce di sangue, per altri quegli studi sono sbagliati. Chi ha ragione? La fatica della ricerca della verità, questa fatica rende la ricerca della verità pesante, a volte stancante.

Distinguere ciò che è vero dai nostri preconcetti non è semplice. Non penso che ci siano scienziati che vogliano falsificare i risultati della sindone, dico che alla fine nella tua ricerca spesso trovi quello che vuoi trovare, perchè a forza di cercare di dimostrare la tua verità finisci per non considerare le prove contrarie. Avere speso una vita a dimostrare che la Sindone è vera porta a non vedere automaticamente le prove contrarie e viceversa.

La soluzione? Alcuni l'hanno trovata, la verità non esiste, la verità è relativa. Così che se sono in un gruppo con qualche daltonico il vaso è per alcuni rosso per altri verde. Ma il vaso ha un suo colore, è una verità, nel caso siamo noi che facciamo fatica a vedere a scoprire quela verità. Dio esiste o non esiste realmente, il fatto che non riusciamo ad arrivare a questa verità in maniera evidente non fa si che la verità non esiste ma solo che facciamo fatica ad arrivarci.

Secondo me il discorso è un po' diverso, facciamo fatica a vedere la verità, perchè tutti noi vediamo una parte di verità, per scoprire realmente la verità dovremmo metterci tutti insieme e cercare di mettere insieme i diversi lati dell'unica verità. Ma difficilmente potremo farlo nel momento in cui ognuno di noi difende a riccio la propria e considera folle chiunque crede a una verità diversa. Questo è chiaro ad esempio in alcuni discorsi sull'aborto, chi può essere per la morte? Il punto è che alcuni focalizzano solo sulla libertà della donna, questa parte della verità, la sua possibilità di decidere, altri solo la libertà e i diritti del feto, la soluzione dovrebbe essere quella di vedere entrambe le verità.

Chiaramente non è un lavoro semplice, ci vuole molta umiltà, è faticosa la ricerca, potremmo scoprire di aver sbagliato sino adesso tutte le nostre conclusioni. Le scelte sono due, non rimettere in discussione le ricerche di una vita e continuare a difendere la nostra verità, in maniera sempre più impetuosa, oppure mettere in discussione la propria verità e iniziare ogni dialogo con lo spirito pronto a cambiare la nostra verità se ce la dimostrano sbagliata. Tutto questo dovrebbe farci rispettare molto di più il giudizio degli altri, vedere ogni occasione di dialogo come una ricchezza, putroppo invece troppo spesso i dialoghi diventano insulti continui, si grida la propria verità, ascoltando quella dell'altro solo per contraddirla, non per ragionare insieme con i nuovi dati immessi nel dialogo.


11 Agosto 2014

Massimiliano Salerno