Non siamo oggetti

Non siamo oggetti inanimati, siamo persone. Abbiamo sentimenti e dobbiamo trattare chi abbiamo intorno come persone non come oggetti


Ci sono oggetti e persone, quale è la differenza? Gli oggetti stanno lì, subiscono senza sentire, quando diamo un pugno a un oggetto non sente dolore, quando lo lasciamo solo o facciamo come se non esistesse, non ci rimane male, non ci soffre, una persona no, una persona è qualcosa di diverso.

La conoscono tutti la differenza tra un oggetto e una persona! Si almeno a parole quasi tutti, ma il problema è che spesso non ci comportiamo in questo modo e trattiamo le persone proprio come se fossero oggetti, oggetti che hanno come obiettivo il nostro benessere. Così siamo indifferenti a chi soffre, così trattiamo chi abbiamo intorno come colui che ci può aiutare, senza che la persona abbia per noi alcun valore, ma può esserci utile. Quando lo facciamo? Si vede sempre più spesso in realtà, guardate solo ciò che è succede con i figli, ora sembra un diritto, come se si avesse diritto al benessere dato dal figlio e così si vuole produrre, “ormai si parla sempre più di diritto al figlio come di diritto a un bene di consumo, che deve procurare benessere”(Ignazio Sanna, Chiamati per nome, SAN PAOLO: MILANO 1994), ma LA PERSONA NON E’ UN OGGETTO, non lo è nessun essere umano, è una vita e quindi soffre, patisce ha un proprio spirito, non è un oggetto senza vita. “Il figlio non può essere considerato come oggetto di proprietà: a ciò condurrebbe il riconoscimento di un preteso diritto al figlio”(Catechismo della Chiesa Cattolica, 2378)…

A volte trattiamo gli altri solo come oggetto anche quando calcoliamo solo il nostro interesse, anche in cose piccole, guardate l’andare a buttarsi sulle cose da mangiare per fare in modo di arrivare primi e superare gli altri, giochiamo sempre ad imbrogliarci, gli altri chi sono? Nulla, non contano nulla, ma perché? E’ possibile che una persona possa essere come un oggetto da cui possiamo semplicemente ricavare un utile o comunque sfruttare? Guardate anche l’idea del “rimorchiare”, che brutta parola, dà proprio l’impressione del prendere qualcosa, di andare alla ricerca di una cosa, e c’è spesso questa idea, non si cerca una persona per condividere insieme le proprie esperienze, ma una bella ragazza o un bel ragazzo, per avere possedere (non per forza a livello fisico) una ragazza o un ragazzo, ma NON E’ UN OGGETTO, queste persone hanno dei sentimenti, non sono oggetti che servono solamente a soddisfare nostri piaceri o arricchire i nostri possessi. Non dobbiamo litigare per conquistare queste persone, non dobbiamo ottenere e conquistare, dobbiamo trovare la persona giusta, ma non l’oggetto dell’estate, deve essere una persona che si conosce simile a noi, che si sa potrebbe essere la persona giusta e allora provare e testare questo rapporto. Il grande esempio di portare le persone a oggetti è quello che ci suggerisce il Catechismo della Chiesa Cattolica“la pornografia… lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano, poiché l’uno diventa per l’altro oggetto di un piacere rudimentale”(Catechismo della Chiesa Cattolica, 1354), qui la persona diventa un oggetto di piacere. A volte anche noi stessi ci consideriamo oggetti, tanto da abbellirci esteriormente, in modo da apparire più belli e essere presi, proprio come quando gli oggetti vengono esposti ad un negozio, volendo conquistare con il nostro aspetto fisico e non dimostrando quello che siamo. A volte diventando ciò che l’altro vuole, semplicemente per conquistare l’altro, così da far vedere solo ciò che l’altro apprezza in noi. Ma così non mostriamo noi stessi, e siamo oggetti abbelliti apposta per conquistare, il nostro bene sta nel mostrarci gli uni gli altri come siamo, in modo da sapere il prima possibile se si può stare insieme o no, non è nascondersi, ma svelarsi l’uno all’altro, un rapporto di amore o di amicizia vuol dire scoprirsi per come si è e crescere insieme, non far vedere e mostrare solo la parte di se stessi che è accettata, anche perché prima o poi uscirà fuori anche la parte nascosta.

Ma questi forse sono gli esempi più particolari, in realtà il classico esempio di persone che trattano come oggetti è quello dei cosiddetti “furbi”. Sono coloro che vanno in giro considerando chi hanno intorno come semplici oggetti, non persone che hanno valore in sé, ma tutto è lecito per il proprio bene, cosicché tutto è lecito se non subisci punizioni pratiche per quello che hai fatto. Questa è la mentalità che non solo crea distruzione intorno, infatti queste persone creano amicizie ma per loro comodo, amori, ma per loro comodo, e quindi gli amici si troveranno nel momento del bisogno senza il loro falso amico, in fondo per lui erano solo oggetti, ma loro invece hanno sentimenti e non reagiscono con indifferenza come gli oggetti, la ragazza/o moglie/marito potrebbe scoprire di non essere l’unico “amore”, perché in fin dei conti è meglio essere soddisfatti da oggetti diversi che da un solo oggetto, entrambi (sia gli amici che l’amore) si sentiranno traditi e magari non crederanno con la stessa forza a valori come l’amicizia e l’amore e riusciranno con più difficoltà a loro volta a instaurare questi rapporti.

Bene quindi qui alla fine a guadagnarci è solo chi considera gli altri come oggetti? Ma chi vorrebbe stare da solo con tanti oggetti intorno? Noi abbiamo bisogno di altri uomini, questo già da Adamo, non possiamo stare da soli, Adamo chiede qualcuno che sia simile a lui vicino, siamo esseri sociali, da soli ci spegniamo. Chi è imprigionato in un mondo pieno di oggetti non sta bene, non solo crea distruzione intorno a se, ma ancora di più in sé. Il proprio utile, non è veramente perseguito come crede chi si comporta in questo modo, infatti per quei piaceri e quei vantaggi materiali, che durano un tempo limitato, perdono la serenità, che deriva da una fiducia negli altri e nel futuro che non hanno, si trovano davanti un mondo grigio, in cui vince il più forte, è una continua guerra, perdono sicurezza perché un giorno potranno essere a loro volta ingannati e lo sanno, in guerra non si vince sempre, prima o poi si subiscono anche perdite, anche se poi magari si riesce comunque a vincere la guerra.

A volte anche io forse considero chi ho intorno come oggetto, a volte forse pure io non mi rendo conto che hanno sentimenti coloro che sono intorno a me, per questo mio Dio, ti prego di fissarmi dentro di te, in modo che mantenga sempre la sapienza che quelli che ho vicino sono figli tuoi e miei fratelli, MAI OGGETTI, Signore sciogli il mio cuore, rendilo buono, sempre più simile al tuo, io da solo non ci riesco a renderlo buono e questo perché tu sei il Bene e solo tu puoi rendermi buono, infatti solo l’acqua può rendere bagnato un tessuto, solo il sale può rendere salato un cibo. Mio Dio dammi la forza di affrontare i miei difetti, dammi la forza di parlare e di dire la Verità anche quando sono in minoranza, anche quando potrei non essere ascoltato e sentito, anche davanti a chi non ha le tue idee, aiutami non solo a tacere quando direi cose non vere, ma anche a farmi capire quale è la Verità, lo so che sono testardo mio Dio, ma tu che puoi tutto ammorbidisci il mio cuore alla Verità come hai fatto più volte.


Massimiliano Salerno