Non ci riesco proprio
Nonostante conosco la Tua bellezza come mai non riesco a fare in modo che la Tua volontà sia anche la mia?
Un tempo non conoscevo chi eri, un tempo non conoscevo il bene, o lo conoscevo in maniera molto più confusa di ora. Quando non eseguivo i tuoi comandi, i tuoi consigli di vita, non era poi tanto grave, perché non li conoscevo li ignoravo o li reputavo falsi o irraggiungibili. Ora? Ora non so chi sei ancora, nel senso che non so tutto di te, non ti capisco ancora a pieno, e questo probabilmente non succederà in questo mondo, ma so che sei il bene, so che sei ciò che voglio seguire, so che sei non solo la via per la felicità, ma la fonte stessa della felicità e so quindi che per essere felice, per realizzarmi devo arrivare a te, so che i tuoi “comandi”, che brutta parola, che le tue parole di vita, servono appunto a realizzarmi, ad avere la felicità.
Semplice essere trasportato senza conoscerti verso i piaceri, le reazioni, le ire terrene, non conoscendo la vera gioia, la vera felicità, si rischia di appigliarsi alle piccole felicità terrene, a quelle che fanno stare “bene” per un po’, che danno piacere per un po’ più che altro. Ma ora? Ora che ti conosco, ora che so l’importanza delle tue parole, ora che so che seguendo le tue parole si arriva alla vita vera, alla felicità, che seguendo ciò che dici si è veramente liberi, che le cose terrene che ci attraggono in qualche modo rischiano anche di renderci schiavi, ora perché ancora non riesco a liberarmi da queste per spiccare il volo verso di te? Perché pur sapendo che tu sei la felicità a volte ti metto da parte per cercare cose terrene che danno solamente piccole e brevi felicità? E’ ben più grave non seguirti sapendo, che ignorando. Tu sei entrato nella mia vita e mi hai donato la grazia di conoscerti, ora io dovrei rispondere con un si forte, e a volte il mio si invece è così povero, così piccolo, da essere abbattuto al primo soffio di vento. E’ incredibile, mi accorgo che voglio seguirti ma non ci riesco, mi accorgo che non è nelle mie forze, mi accorgo che devo possedere virtù che ancora non ho, e mi accorgo che da solo non ce la faccio, che c’è bisogno proprio del tuo aiuto, della tua grazia ancora una volta. Eh si, perché nonostante mi hai fatto il dono della fede, mostrandomi in maniera evidente la tua strada, quando come un cieco andavo a sinistra e a destra senza sapere dove andare, ora che mi hai detto quale è la via, mi devi anche aiutare a camminarci.
Sai c’è qualcosa dentro di me che a volte mi porta lontano da te, qualcosa che mi sembra non sia io a governare e mi sento schiavo e quando mi sento schiavo mi ricordo la tua libertà, portata fino all’estremo gesto della croce e allora, grido a te, che mi vieni a liberare da queste catene, ma la mia volontà è debole si ferma, e quindi ti chiamo più forte perché devi liberarla, devi liberarla dai suoi vizi, da quelle abitudini negative consolidate, devi liberarla dai suoi punti d’ombra. So bene che non esiste realizzazione della volontà senza di te, e per questo ti chiedo di ancorare la mia volontà alla tua. A volte mi trovo quasi a volere eliminato il mio libero arbitrio, vorrei abbandonarmi alla tua volontà completamente, vorrei darti me stesso, in modo che da quel momento saresti tu a guidarmi in maniera piena e non ci sarebbero momenti di debolezza, ma subito dopo mi ricordo che il tuo libero arbitrio è il dono più grande che hai fatto a noi, ed è grazie a questo che non sono un burattino, ma un soggetto in grado di scegliere. E mi accorgo che per non essere un manichino devo essere io con la mia volontà e il mio libero arbitrio a voler essere ancorato a te, e non devo eliminare il mio libero arbitrio, che è si causa del male, ma è anche causa del bene più grande, come è un santo ancorato a Dio. Un uomo che con la sua libera volontà sceglie di seguire il disegno di Dio. Non colpisce un animale o una pianta che fa ciò che la natura gli detta, ma un uomo che con la sua libera scelta decide di compiere il bene. Questo è quello che devo realizzare, ma da solo non ci riesco, per questo cercherò di porre tutto il mio libero arbitrio verso di te, ma ho bisogno del tuo aiuto perché liberi il mio libero arbitrio, perchè liberi la mia libertà, incatenato dal peccato, dal vizio della lontananza da te, dall’abitudine a cercare felicità altrove, dal peccato che da Adamo ed Eva viene coltivato, nutrito e accresciuto di generazione in generazione, così che ci sono stati tramandati tutta una serie di vizi e altri li abbiamo trovati noi nella nostra vita, soprattutto nella vita precedente alla scoperta di te.
Non è sempre semplice sfuggire all’attrattiva di un piacere che promette una soddisfazione al momento, a una rabbia che richiede di essere sfogata, perché non riesco a tenere bene in testa fisso che questi piaceri non fanno altro che darmi falsi piaceri, perché il piacere più grande è avvicinarmi a te e questi mi sono da intralcio?
A volte penso veramente che sono un po’ masochista… Come si può chiamare chi conosce quale è la via della felicità e ne sceglie un’altra? Io non ho altri nomi. Disprezzo questi miei atteggiamenti e ne provo disgusto, anche se mi accetto come uomo che può sbagliare, ma sento una grande responsabilità, non perché credo di essere indispensabile, ma perché mi hai fatto un dono troppo grande per non richiedere in me una risposta, risposta che vuol dire responsabilità, una responsabilità che spesso deludo e me ne accorgo. Dammi la forza mio Dio per rimanere nella tua via, dammi la forza di non cadere, di non incatenarmi da solo, di avere la strada spianata per giungere a te, felicità della mia vita. Ti amo, anche se a volte ne dubito a causa delle mie infedeltà, ma tu sei ciò che voglio seguire, anche se le mie azioni spesso non lo dimostrano, è a te che voglio arrivare, anche se non riesco a purificarmi da solo e ho bisogno di te, anche se spesso, le mie passioni, il mio orgoglio, la mia ambizione, la mia voglia di avere ragione frenano il mio cammino a te. D’altronde tu l’hai detto chiaramente che è con l’umiltà che si raggiunge te, non con i grandi sapienti che si credono sapienti, dimostrando di non esserlo, perché non sanno che non possono sapere tutto, e non sanno che la sapienza è Dio e noi possiamo solo parteciparne, e senza l’umiltà non si può veramente arrivare alla sapienza, alle verità nascoste, neanche tanto nascoste, ma che hanno bisogno dell’umiltà di un cuore puro per essere scoperte. La via per seguirti è quella dell’umiltà e anche se io volessi rialzare la testa e rendermi orgoglioso, non ci riuscirei, infatti orgoglioso di che cosa? Dov’è la mia grandezza? Non sono neanche capace di perseguire ciò che voglio, dov’è il mio potere? Voglio seguire te e non ci riesco, cado in fallo. Per non essere umile dovrei non riconoscere la mia situazione, una situazione che richiede l’intervento e l’aiuto della tua grazia per farmi uscire da questa situazione. So che tu vuoi più di ogni altro più di noi stessi la salvezza di noi tutti, la nostra felicità, e per questo ti chiedo di aiutarmi a raggiungerla, perché con le mie sole forze non ci riesco. Ti prego per questo mio Dio
02/07/2005
Massimiliano Salerno